Reuters e Guardian scrivono che l’esercito etiope avrebbe ucciso decine di civili nella regione di Amara, nel corso di violenti scontri con il gruppo paramilitare Fano

(AP Photo)
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Negli ultimi giorni decine di civili sarebbero stati uccisi dall’esercito etiope nella regione di Amara, nel nord del paese, nel corso di violenti scontri con il gruppo paramilitare Fano. Lo hanno raccontato diversi testimoni all’agenzia di stampa Reuters e al giornale inglese Guardianma al momento non ci sono conferme indipendenti e non ci sono stati commenti da parte del governo etiope e da rappresentanti dell’esercito.

Le uccisioni sarebbero avvenute nella città di Majete, dove domenica 3 settembre alcuni membri del gruppo Fano avrebbero compiuto un attacco armato contro i militari. Gli scontri sarebbero durati poche ore, e in seguito l’esercito avrebbe perquisito le case della città alla ricerca dei miliziani del gruppo Fano. Secondo quanto hanno raccontato i testimoni, nel corso delle perquisizioni l’esercito avrebbe ucciso decine di civili, tra cui anche bambini. Reuters scrive che i morti sarebbero 29 o 30, mentre il Guardian parla di 70 persone uccise.

Gli scontri tra i miliziani di Fano e l’esercito vanno avanti da settimane. Il gruppo Fano è attivo da anni nella regione di Amara e in passato era stato alleato dell’esercito etiope: aveva infatti combattuto al fianco dei militari durante la guerra civile durata due anni nella regione settentrionale del Tigrè, che si è conclusa a ottobre del 2022 con un accordo di pace raggiunto dopo complessi negoziati.

I buoni rapporti tra Fano e l’esercito etiope però si sono rapidamente deteriorati negli ultimi mesi a causa degli sforzi del governo centrale per controllare maggiormente i gruppi paramilitari locali presenti nel paese. L’Etiopia è divisa in 11 regioni, ciascuna delle quali ha un certo grado di autonomia in diversi ambiti, compreso quello della difesa, e negli ultimi anni sono nate diverse forze armate locali che hanno progressivamente acquisito importanza. Negli ultimi mesi i tentativi del governo di far confluire questi gruppi nell’esercito regolare avevano già causato scontri in cui erano morte diverse persone.