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  • Martedì 5 settembre 2023

Il focolaio di dengue in provincia di Lodi

È stata avviata una campagna di screening per limitare i contagi dopo la scoperta di otto casi a Castiglione d'Adda, in Lombardia

dengue
(AP Photo/Rick Bowmer, File)
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La scorsa settimana in provincia di Lodi, in Lombardia, oltre 300 persone si sono sottoposte agli esami per trovare nuovi eventuali casi di dengue dopo il focolaio di 8 contagi accertati da metà agosto a Castiglione d’Adda, un paese di 4.500 abitanti. Lo screening è stato organizzato dall’azienda sanitaria locale di Milano (ATS) per trovare ed eventualmente isolare nuovi contagiati autoctoni, cioè che si sono ammalati in Italia e non durante un viaggio all’estero.

La dengue è una malattia infettiva tropicale causata da un virus dengue (ce ne sono quattro diversi tipi, più un probabile quinto) e trasmessa da alcune specie di zanzare. È presente per lo più nei paesi della zona equatoriale e comporta febbre, mal di testa, dolori articolari e un esantema (cioè un’eruzione cutanea) che ricorda quello del morbillo. In rari casi, la dengue può portare a febbre molto alta accompagnata da emorragie interne, che possono rivelarsi letali. Sono di solito necessarie diverse settimane per il suo completo decorso e a oggi non esistono vaccini sufficientemente efficaci per prevenirla, anche se c’è stato qualche progresso.

Come avviene per la malaria, il virus della dengue viene trasmesso all’uomo attraverso la puntura di una zanzara, la Aedes aegypti, ma sono stati registrati diversi casi di trasmissione anche attraverso la Aedes albopictus, nota come zanzara tigre. Sono insetti che si riproducono nelle acque stagnanti e che – a differenza di altre specie di zanzare – si nutrono anche di giorno, aumentando sensibilmente le probabilità di contagio. Il virus rimane nel sangue di una persona infetta per un periodo compreso tra due e sette giorni, durante i quali la zanzara può ingerirlo e trasmetterlo ad altre persone.

Il primo caso autoctono segnalato in Lombardia è stato un uomo di 72 anni trovato positivo al test venerdì 18 agosto all’ospedale di Crema. Nei giorni successivi sono stati scoperti altri casi: una bambina di 3 anni poi ricoverata nel reparto di pediatria dell’ospedale di Lodi, un operatore dell’azienda socio sanitaria di Lodi che si è sottoposto al test in ospedale ed è risultato positivo, un uomo di 88 anni, un ragazzo di 21 e una donna ultraottantenne ricoverata e già dimessa. Negli ultimi due giorni sono stati scoperti altri due contagiati. Nessuno ha sviluppato sintomi gravi.

L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha detto che in quasi tutti i casi trovati l’infezione è asintomatica, per cui spesso la malattia non si manifesta e la guarigione avviene spontaneamente. «Considerato che ormai la diffusione delle zanzare tigre è molto ampia nel nostro Paese occorre adottare misure di prevenzione per tutte le malattie di cui possono essere portatrici, non solo per il virus dengue», ha detto Bertolaso. «Dobbiamo inoltre abituarci a utilizzare precauzioni per evitare le punture, proteggendoci con i repellenti anche di giorno perché non si tratta di insetti solo notturni».

Lunedì il comune di Lodi ha annunciato un ciclo di disinfestazione e di bonifica in alcune zone della città. L’amministrazione comunale ha deciso di intervenire dopo aver accertato che due dei contagiati scoperti a Castiglione d’Adda avevano frequentato alcune zone della città prima di scoprire il contagio. La disinfestazione avrà un raggio di 200 metri e riguarderà tre aree: via Salvemini, via Lago di Garda e largo Donatori di sangue.

Anche il comune di Brescia ha ordinato la disinfestazione di un’area dopo la scoperta di un caso sospetto, trovato nel pomeriggio di lunedì. È il quarto accertato in provincia di Brescia dopo altri scoperti nei comuni di Padenghe, Manerba del Garda e Bagnolo Mella. A differenza dei contagi segnalati in provincia di Lodi, quelli trovati a Brescia riguardano persone che si sono infettate all’estero. L’azienda sanitaria di Brescia ha confermato che due casi sono stati trovati al rientro da un viaggio in Thailandia e uno da un viaggio in India.

Se si escludono i casi trovati a Castiglione d’Adda, nel 2023 in Lombardia sono stati rilevati 18 casi di infezioni da virus dengue, tutti legati a viaggi all’estero in luoghi dove la malattia è endemica. Altri tre contagi di dengue sono stati trovati nel Lazio, nel comune di San Felice Circeo, vicino a Sabaudia. Due casi sono autoctoni, mentre il terzo è stato scoperto di ritorno da un viaggio in Kenya. Non sono collegati con il focolaio lombardo. Un contagio è stato individuato anche a Castel Bolognese, in provincia di Ravenna.

Il focolaio lombardo è stato segnalato nell’ultimo report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Il report dice che nei prossimi giorni potrebbero essere trovati nuovi casi e che per questo è stata rinforzata la sorveglianza attiva, cioè il sistema utilizzato dai medici e dalle strutture sanitarie per individuare tempestivamente nuovi casi, identificare le catene di trasmissione e definire le aree a rischio.