Il re di Spagna ha dato l’incarico di formare un governo al leader del Partito Popolare, Alberto Núñez Feijóo, che però al momento non ha i numeri necessari

(AP Photo/Manu Fernandez)
(AP Photo/Manu Fernandez)

A quasi un mese dalle elezioni di fine luglio, martedì il re di Spagna ha dato l’incarico di formare un governo al leader del Partito Popolare, Alberto Nuñez Feijóo. È un atto formale previsto dalla Costituzione, e non implica che Feijóo formerà un governo, anzi al momento questa ipotesi appare molto lontana.

L’incarico a Feijóo era scontato, dato che il Partito Popolare è quello che ha ottenuto più voti alle elezioni e che conta sul maggior numero di seggi. È comunque molto improbabile che riesca a trovare una maggioranza che lo sostenga e che gli permetta di superare il voto di fiducia in parlamento: la coalizione di destra, sostenuta anche dal partito di estrema destra Vox, conta infatti su 172 seggi, quattro in meno di quelli necessari per avere la maggioranza.

Nemmeno la coalizione di sinistra, formata dal Partito Socialista (PSOE), dal partito di sinistra radicale Sumar e da alcuni piccoli partiti regionali baschi e catalani, ha abbastanza seggi, ma quanto successo pochi giorni fa per l’elezione della presidente della Camera potrebbe influire anche sulla formazione di una coalizione di governo: in quel caso, infatti, per la candidata socialista avevano votato anche i deputati di Junts per Catalunya (detto più semplicemente Junts), un partito indipendentista catalano di centrodestra. Le trattative con Junts sono ancora in corso e non è affatto detto che alla fine appoggeranno un governo di sinistra, ma è certo che con il loro sostegno ci sarebbero i numeri per una maggioranza in parlamento.