Massimiliano Allegri e i capelli dei suoi calciatori

L'allenatore della Juventus ha fatto esordire il diciottenne Kenan Yildiz, che però «si è toccato i capelli cento volte»: alla fine se li è tagliati, come era già capitato ad altri

Massimiliano Allegri (Christian Kaspar-Bartke/Getty Images)
Massimiliano Allegri (Christian Kaspar-Bartke/Getty Images)

Domenica sera la Juventus ha iniziato la nuova stagione di Serie A con una netta vittoria per 3-0 in casa dell’Udinese. La squadra allenata da Massimiliano Allegri è considerata una delle favorite per la vittoria dello Scudetto: le altre sono Napoli e Inter, che hanno entrambe vinto nella prima giornata, e il Milan, che stasera gioca in trasferta a Bologna. Tra queste quattro, la Juventus è la squadra sulla quale c’è probabilmente più curiosità, perché è ancora in fase di ricostruzione, viene da anni complicati e soprattutto dai processi sportivi che nella scorsa stagione l’hanno penalizzata sia in Serie A che nelle coppe europee, da cui è stata esclusa.

Come le altre grandi squadre del campionato, finora la Juventus non ha potuto investire come avrebbe voluto per tornare competitiva, anche se c’è ancora tempo per farlo, dato che la finestra estiva del calciomercato chiude tra il 31 agosto e il primo settembre. Ha dovuto soprattutto cedere i tanti giocatori in esubero che aveva in rosa, per non aggravare ulteriormente i bilanci, e sta dando spazio ai giovani che ritiene più promettenti. Tra questi c’è l’attaccante turco Kenan Yildiz, che domenica ha esordito in Serie A sostituendo Dusan Vlahovic nei minuti finali.

 

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Di Yildiz, che ha 18 anni ed è stato ingaggiato l’anno scorso dal Bayern Monaco, si parla molto bene fin dalla sua ultima stagione passata tra la Juventus Primavera e l’Under 23. A Udine ha esordito giocando poco più di cinque minuti, che comunque sono bastati al suo allenatore per individuare subito un aspetto sul quale intervenire. In conferenza stampa al termine della partita Allegri ha detto: «Lui intanto domani si taglia i capelli, perché se li è toccati cento volte e domani se li deve tagliare: facciamo le cose come si devono fare».

Le parole di Allegri stanno trovando molto spazio online e sui giornali perché sono emblematiche del suo modo di allenare, piuttosto pratico e attento a tutti i piccoli dettagli che secondo lui possono influire sul gioco, anche i meno evidenti. Secondo Allegri toccarsi i cappelli “cento volte” in una partita toglie qualcosa alla prestazione, in special modo quando si è giovani e ancora inesperti. Yildiz quindi «se li deve tagliare» o perlomeno sistemare meglio, come aveva fatto prima di lui l’argentino Matias Soulé, un altro giovane della Juventus. Soulé si era presentato al ritiro estivo con una frangetta biondo platino, che però è durata soltanto un giorno, peraltro dopo che l’ex compagno di squadra Ángel Di María aveva commentato una sua foto scrivendo: «Che capelli, ad Allegri non piaceranno». Alla fine lunedì Yildiz si è effettivamente tagliato i capelli.

L’attenzione di Allegri per i capelli dei giocatori più giovani sta entrando nel suo repertorio da allenatore e diventando un esempio del suo senso pratico un po’ come la famosa vittoria «di corto muso», un termine preso dall’ippica con cui Allegri parlò dell’importanza del risultato finale, più che del margine di una vittoria. Lo disse quattro anni fa, in una delle ultime stagioni in cui la Juventus vinceva ancora lo Scudetto senza rivali, dopo un risultato che intralciò il raggiungimento di alcuni record stagionali. Da appassionato di ippica spiegò: «Nelle corse dei cavalli basta mettere il musetto davanti. Non c’è bisogno di vincere di tanto: corto muso, semplice. Quello che perde di corto muso arriva secondo. Quello che vince arriva primo». Nel 2021 l’espressione corto muso fu anche inserita tra i neologismi del vocabolario Treccani.

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