• Mondo
  • Venerdì 28 luglio 2023

Le nuove accuse contro Trump per il caso dei documenti riservati trovati nella sua villa

Avrebbe cercato di far cancellare i filmati delle telecamere di sicurezza nel tentativo di ostacolare le indagini

(Scott Olson/Getty Images)
(Scott Olson/Getty Images)
Caricamento player

Ci sono nuove accuse per l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nell’indagine federale sui documenti riservati del governo statunitense trovati nella sua villa di Mar-a-Lago, in Florida. Trump era già stato incriminato per aver conservato indebitamente i documenti oltre la fine del suo mandato presidenziale: a queste accuse si aggiunge ora quella di aver fatto pressioni sul gestore della sua villa, Carlos De Oliveira, affinché facesse cancellare i filmati delle telecamere di sicurezza. Il tentativo di cancellare i filmati sarebbe avvenuto quando l’indagine federale sul caso era già iniziata ed era già nota a Trump, che avrebbe quindi cercato di nascondere le prove dei reati di cui è accusato.

I nuovi capi di imputazione contro Trump sono tre: uno per aver conservato intenzionalmente informazioni riservate sul dipartimento della Difesa americano, e altre due per aver ostacolato le indagini cercando di distruggere o occultare potenziali prove. Sul caso dei documenti riservati i capi di imputazione contro Trump sono ora in tutto 40. Oltre a Trump sono stati incriminati anche De Oliveira, per aver cercato di far cancellare i filmati, e lo stretto collaboratore di Trump Walt Nauta, per aver ostacolato le indagini.

Per il caso dei documenti riservati Trump era stato incriminato lo scorso giugno. Gli altri 37 capi d’accusa riguardano la violazione di sette leggi federali. Trump si è sempre dichiarato non colpevole, così come sui nuovi capi d’imputazione. Il processo è stato fissato per il 24 maggio 2024, sei mesi prima delle elezioni presidenziali, nonostante i suoi avvocati avessero provato a chiedere che si tenesse dopo le elezioni per non influenzare la campagna elettorale (Trump è il principale candidato alle primarie del Partito Repubblicano).

Secondo l’accusa, al termine del proprio mandato presidenziale Trump aveva portato via dalla Casa Bianca svariati documenti governativi, violando il Presidential Records Act, una legge che impone ai presidenti statunitensi di consegnare ai National Archives tutti i documenti prodotti dalla propria amministrazione. Alcuni dei documenti portati via da Trump erano indicati come “classificati”, cioè riservati e coperti da vincolo di segretezza, e non possono essere assolutamente divulgati. Trump avrebbe anche mostrato alcuni di questi documenti a persone che lo venivano a trovare a Mar-a-Lago, dicendo loro esplicitamente che si trattava di documenti riservati.