La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse ai livelli più alti di sempre per far scendere l’inflazione

L'edificio della Banca Centrale Europea, a Francoforte (Andreas Rentz/Getty Images)
L'edificio della Banca Centrale Europea, a Francoforte (Andreas Rentz/Getty Images)

Giovedì la Banca Centrale Europea ha annunciato che aumenterà i tassi di interesse di 0,25 punti percentuali per ridurre l’inflazione. Aveva iniziato a rialzare i tassi nel luglio del 2022 e da allora ha deciso nove aumenti consecutivi: i tassi di interesse sono stati portati tra il 3,75 e il 4,5 per cento, il livello più alto da quando esiste l’euro. Questa decisione segue quella della Federal Reserve – la banca centrale statunitense – che mercoledì ha annunciato a sua volta un aumento dei tassi di interesse di 0,25 punti percentuali.

I tassi d’interesse di riferimento sono quelli a cui le banche centrali prestano soldi alle altre banche, in pratica il costo del denaro. Storicamente l’innalzamento dei tassi è lo strumento più efficace a disposizione delle banche centrali per mettere l’inflazione sotto controllo, perché aumentando il costo del denaro si riducono i fenomeni che portano a un aumento dei prezzi.

Nell’ultimo anno la BCE ha aumentato i tassi di interesse complessivamente di oltre 4 punti percentuali e lo ha fatto proprio per contrastare un’inflazione eccezionale, che non si vedeva da decenni. In parte grazie anche a queste decisioni gli aumenti dei prezzi si sono fatti gradualmente sempre meno intensi e a giugno l’inflazione è stata pari al 5,5 per cento rispetto a un anno fa, quasi la metà di quando a ottobre aveva raggiunto il valore più alto mai registrato.

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