La Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse al livello più alto da 22 anni per ridurre l’inflazione

Il presidente della FED Jerome Powell (Alex Wong/Getty Images)
Il presidente della FED Jerome Powell (Alex Wong/Getty Images)

Mercoledì la banca centrale statunitense, la Federal Reserve (FED), ha aumentato i tassi di interesse di riferimento di 0,25 punti percentuali per ridurre l’inflazione: li ha portati tra il 5,25 e il 5,5 per cento, un livello che non raggiungevano da 22 anni. I tassi d’interesse di riferimento sono quelli a cui le banche centrali prestano soldi alle altre banche, in pratica il costo del denaro. Storicamente l’innalzamento dei tassi è lo strumento più efficace a disposizione delle banche centrali per mettere l’inflazione sotto controllo, perché aumentando il costo del denaro si riducono i fenomeni che portano a un aumento dei prezzi.

La FED ha iniziato ad aumentare i tassi di interesse a marzo del 2022 e da allora lo ha fatto a un ritmo piuttosto sostenuto per combattere un’inflazione che non si vedeva da decenni. Grazie a questa politica negli ultimi mesi l’inflazione si è ridotta negli Stati Uniti e l’aumento del costo della vita è diventato progressivamente meno intenso, così come gli aumenti dei tassi di interesse decisi dalla FED.

Quest’ultimo annuncio è stato fatto dopo che a giugno la banca centrale statunitense aveva deciso una breve pausa in questo percorso di rialzi. L’inflazione però rimane ancora elevata e in conferenza stampa il presidente della FED, Jerome Powell, ha detto che si valuterà nei prossimi mesi e volta per volta se continuare ad alzarli e di quanto.

– Leggi anche: Quelli che criticano le banche centrali

Tag: fed