Il tribunale dei ministri ha archiviato l’indagine sul presidente della Lombardia Attilio Fontana per la gestione della pandemia

(Claudio Furlan/LaPresse)
(Claudio Furlan/LaPresse)

Lunedì il tribunale dei ministri di Brescia ha archiviato la posizione del presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che era indagato per omicidio colposo ed epidemia colposa in un’inchiesta della procura di Bergamo sulla gestione della pandemia da coronavirus. Sono state archiviate anche le posizioni di altri 11 indagati, tra cui l’ex assessore al Welfare Giulio Gallera, l’ex capo della Protezione civile Angelo Borrelli e il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro. Nel provvedimento di archiviazione il tribunale dei ministri ha definito l’ipotesi di omicidio colposo «una congettura priva di basi scientifiche».

Le uniche accuse che non sono state archiviate sono quelle di rifiuto di atti d’ufficio a carico di Brusaferro, Gallera e Borrelli, oltre dell’ex direttore generale della sanità lombarda Luigi Cajazzo e di Claudio D’Amario, allora membro del comitato tecnico scientifico. Gli atti relativi a queste accuse, motivate dalla mancata applicazione del piano antinfluenzale del 2006, sono stati rimandati alla procura di Bergamo.

Il tribunale dei ministri è un organo speciale presente all’interno di ogni Corte d’Appello che ha competenza sui reati commessi dal presidente del Consiglio e dai ministri nell’esercizio delle loro funzioni: si è espresso su questa inchiesta perché oltre a Fontana e Gallera erano indagati anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e l’ex ministro della Salute Roberto Speranza. Le accuse contro di loro erano state archiviate il mese scorso.