Gli avocado più diffusi al mondo li scoprì un postino

Negli anni Venti grazie a un innesto sfortunato Rudolph Hass ottenne il frutto che ora si trova ovunque

avocado hass
(Wikimedia Commons)
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L’avocado è diventato molto di moda soprattutto negli ultimi anni, anche in Italia, dove ormai viene servito un po’ dappertutto sia sotto forma di salsa guacamole che a fette, accompagnato a toast o insalate. Il 95 per cento degli avocado consumati negli Stati Uniti e la stragrande maggioranza di quelli prodotti in tutto il mondo è della varietà Hass, cioè quella con la buccia scura e rugosa e la polpa burrosa, di un verde tendente al bianco. Tutti derivano da un innesto che non funzionò su una singola pianta cresciuta a metà degli anni Venti del Novecento nella piccola tenuta dell’uomo da cui prendono il nome, un postino della California, Rudolph Hass.

Gli avocado sono frutti tropicali autoctoni dell’America centrale, dove si sa che vengono coltivati da circa 2.500 anni; sono diffusi in particolare nel Messico, che ancora oggi è il loro principale produttore. Prima di piantare l’albero che cambiò per sempre la loro storia, Hass invece viveva a Milwaukee, nel Wisconsin: era nato lì nel 1892 e a 27 anni si era trasferito nella California meridionale, dove cominciò a lavorare all’ufficio postale di Pasadena, poco fuori Los Angeles. Attorno al 1925, quando tra le persone del posto stava cominciando ad aumentare l’interesse per i frutti tropicali, Hass vide l’annuncio di una rivista che pubblicizzava terreni con alberi di avocado, che da qualche decennio venivano coltivati anche in California. Fu allora che decise di provare a coltivarli anche lui.

Hass acquistò un piccolo terreno che aveva già alcune piante di avocado a La Habra, a est di Los Angeles, e comprò dei semi da un vivaio per piantarne altre. Voleva innestare piante della varietà Fuerte, la più resistente e conosciuta al tempo quantomeno in California, in altre varietà dal fusto più resistente. Per alcuni anni ci provò senza successo, e stava per decidere di tagliare l’ultimo albero rimasto. Ci sono varie versioni sul perchè poi tenne la pianta. Nel 1931 questa diede sei frutti, e l’anno successivo 125.

Hass si sarebbe aspettato di ottenere frutti di forma allungata, con la buccia liscia e di un verde chiaro, cioè quelli della varietà Fuerte. In realtà i frutti della sua pianta erano più compatti e avevano una buccia più spessa e scura, ma anche un sapore più burroso e cremoso. Non è chiaro che tipo di seme fosse quello da cui nacque la pianta “fortunata”: Hass comunque capì subito di avere per le mani qualcosa di speciale. Nel 1935 chiese e ottenne così il brevetto per i propri avocado, che chiamò con il proprio nome, e firmò un accordo con un vivaio della zona per coltivarli su più ampia scala e rivenderli, dividendo i profitti.

«Le persone sapevano che quello di Hass era un frutto di qualità», ha detto Mary Lu Arpaia, che studia gli avocado dal 1983 alla University of California di Riverside. Attualmente gli Hass sono la principale varietà commerciale di avocado al mondo, spiega Arpaia, e adesso «si può dire che abbiano stabilito lo standard di varietà ideale».

Un articolo pubblicato nel 1945 dalla California Avocado Society diceva che gli avocado Hass erano superiori a quelli di altre varietà per le dimensioni, per la buccia (che li rendeva più pratici da trasportare) e anche per il sapore e il periodo di maturazione. Oggi paesi come Cile, Colombia, Messico e Perù coltivano quasi esclusivamente quelli. Si stima che in California ci siano 5 milioni di alberi di questa varietà e che a livello globale le piante di Hass siano 10 milioni, tutte derivate da quella piantata a La Habra.

Il successo degli avocado negli Stati Uniti cominciò soprattutto negli anni Settanta e a poco a poco si estese anche in Europa, Italia compresa, complici oculate strategie di marketing, spiega sempre Arpaia. La loro produzione è più che raddoppiata dal 2000 al 2021, e rispetto ai livelli del 1980 è persino quintuplicata. Parlando della varietà oggi più popolare, «il nome rimase, ma il denaro non arrivò mai», ha tuttavia detto Jeff Hass, uno dei nipoti di Rudolph.

Né lui né i suoi eredi infatti fecero molti soldi, nonostante la grande popolarità del frutto e nonostante la varietà Hass fosse stata brevettata. Le persone cominciarono semplicemente a piantare i noccioli di frutti di quella varietà per far crescere nuove piante, anziché comprare quelle cresciute nel vivaio. In più, all’epoca negli Stati Uniti un brevetto durava solo 17 anni: quando scadde, nel 1952, Hass aveva guadagnato meno di 5mila dollari, l’equivalente di 55mila dollari di oggi. Lui morì pochi mesi dopo. La sua pianta più famosa invece nel 2002.

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