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  • Sabato 15 luglio 2023

Quarant’anni fa Allen Carr smise di fumare

Ebbe un attacco di tosse così forte da sanguinare: due anni dopo scrisse il bestseller "È facile smettere di fumare se sai come farlo"

(EPA/EASYWELL HANDOUT ANSA-CD)
(EPA/EASYWELL HANDOUT ANSA-CD)
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Il 15 luglio del 1983 Allen Carr, allora quarantottenne, fumò l’ultima sigaretta della sua vita. Poco prima, salendo sulla propria auto, aveva avuto un attacco di tosse così forte che gli era sanguinato il naso. All’epoca non era una persona famosa, ma quel giorno sarebbe cominciata la sua carriera da saggista di straordinario successo: scrisse È facile smettere di fumare se sai come farlo, che poi avrebbe venduto milioni di copie nel mondo, proprio a partire da quell’esperienza.

Carr era nato a Putney, un sobborgo nel sudovest di Londra, in una famiglia della classe operaia, e aveva iniziato a lavorare come contabile nel 1954. In vari dei libri che avrebbe scritto successivamente raccontò che il giorno dell’attacco di tosse aveva deciso di cercare aiuto da un ipnoterapista, per tentare di smettere di fumare con uno dei metodi suggeriti all’epoca. La visita fu inutile, ma non se ne stupì: aveva iniziato a fumare attorno ai sedici anni, a ventiquattro fumava sessanta sigarette al giorno, vent’anni dopo, nel 1983, quasi cento.

Tornato a casa suo figlio John gli imprestò un «manuale di medicina» (Carr non specificò quale) in cui venivano descritti i sintomi della dipendenza da nicotina. La lettura di quel libro portò Carr a rivalutare il modo in cui aveva sempre percepito la propria dipendenza: «[Fumare] è come sbattere la testa contro un muro di mattoni in modo da sentirci meglio quando smettiamo». In altre parole, secondo Carr fumare non è piacevole di per sé ma è semplicemente un modo per alleviare temporaneamente il malessere – ovvero l’astinenza – causato dall’ultima sigaretta fumata.

L’altra convinzione che Carr maturò riguardava il tipo di dipendenza causato dalla nicotina: psicologica e non fisica, secondo lui. Contrariamente a quanto accade con altre sostanze, i sintomi di una crisi d’astinenza da nicotina di norma non sono particolarmente violenti; non comportano dolori fisici come succede nel caso dell’alcol e dell’eroina ad esempio. I fumatori sarebbero quindi più preoccupati dall’idea di smettere di fumare e da «i dubbi e le paure» su come si sentiranno; una volta eliminati questi pensieri negativi, smettere di fumare non dovrebbe essere particolarmente traumatico, almeno secondo Carr.

Carr formalizzò e arricchì queste intuizioni – che oggi alcuni considerano un po’ scontate – in una decina di libri di auto-aiuto pubblicati a partire da metà degli anni Ottanta, creando un proprio metodo: che chiamò “Easyway”, cioè “Il modo facile”. Nel 1985 scrisse quello più famoso, cioè È facile smettere di fumare se sai come farlo.

La prosa è simile a quella di un testo pubblicitario: piena di concetti ripetuti più volte, punti esclamativi, e parole in maiuscolo. Il capitolo intitolato “I benefici di fumare” contiene una sola pagina, bianca. Anche per questo fu un successo globale, con milioni di copie vendute, stimate dai sette ai venti milioni nel mondo, e tradotto in trenta lingue. Negli anni che seguirono la pubblicazione del primo libro, Carr divenne simile a una figura di culto tra molti ex fumatori, anche celeberrimi: tra gli altri, l’attore Anthony Hopkins e l’imprenditore Richard Branson, che appoggiarono pubblicamente il suo metodo.

In parallelo all’attività di scrittore, Carr aprì decine di centri per l’applicazione del metodo Easyway; nel 1983, l’anno stesso in cui si licenziò, fondò il primo nella zona sudest di Londra. Oggi sono più di 70 distribuiti tra Canada, Stati Uniti ed Europa. Non si occupano solo di dipendenza dalla nicotina, ma anche dal vaping, dagli oppiacei, dal caffè e dallo spendere compulsivo.

In Italia È facile smettere di fumare se sai come farlo fu pubblicato per la prima volta nel 1993 da Sperling & Kupfer. Attualmente è pubblicato da una casa editrice che si occupa quasi esclusivamente dei libri di Carr, EWI Editrice: è stata fondata nel 2003 da Francesca Cesati, traduttrice dei libri e titolare di Allen Carr’s Easyway Italia, la società che si occupa dei seminari italiani sul metodo di Carr. Cesati smise di fumare a Londra dopo aver partecipato a un seminario tenuto dallo stesso Carr.

Le posizioni degli esperti sull’efficacia della tecnica inventata da Carr sono state a lungo caute, poiché per anni non venne mai dimostrata con rigore scientifico la superiorità del metodo Easyway rispetto ad altri: le prove in suo favore, pur essendo stato utilizzato da milioni di persone, rimanevano di fatto aneddotiche sebbene Carr sostenne sempre che la tecnica da lui inventata avesse un tasso di successo pari al 90 per cento. Negli anni Novanta ricominciò a fumare per qualche settimana solo per convincere gli scettici dell’efficacia del proprio metodo: poco dopo effettivamente riuscì a smettere di nuovo.

Solo negli ultimi dieci anni sono stati condotti studi che hanno coinvolto un numero sufficientemente ampio di persone e anche un cosiddetto “gruppo di controllo” – ovvero un gruppo di partecipanti che non utilizzasse il metodo Easyway, da usare come metro di paragone. Nel 2020 un gruppo di ricercatori inglese della South Bank University e della St George’s di Londra ha concluso che la tecnica sviluppata da Carr è «almeno efficace» quanto gli altri metodi attualmente consigliati e finanziati dal servizio sanitario nazionale britannico (NHS) per smettere di fumare.

Esistono comunque anche altri metodi, ad esempio quelli che prevedono l’uso dei cerotti o delle gomme da masticare contenenti nicotina, e persone diverse possono trovarsi meglio con uno piuttosto che un altro in base alle proprie abitudini e predisposizioni. C’è anche chi ci riesce senza affidarsi ad aiuti esterni, sia riducendo gradualmente il numero di sigarette fumate, sia interrompendo bruscamente l’abitudine al fumo.

Carr morì nel 2006, all’età di settantadue anni, a causa di un cancro ai polmoni che non poteva essere operato.

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