Sei persone sono morte in un incendio in una RSA a Milano

Si è sviluppato in una struttura in zona Corvetto: le cause non sono ancora chiare, più di ottanta persone sono state soccorse

Le ambulanze fuori dalla casa di riposo (ANSA/NPK)
Le ambulanze fuori dalla casa di riposo (ANSA/NPK)
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Nella notte tra giovedì e venerdì, all’1:20 circa, si è sviluppato un incendio in una RSA (residenza sanitaria assistenziale) di Milano. Sei persone sono morte e più di ottanta sono state soccorse: due di queste sono in gravi condizioni. Le cause dell’incendio non sono ancora note e l’intervento dei Vigili del Fuoco è ancora in corso: per ora non ci sono indicazioni sul fatto che l’incendio possa essere di natura dolosa. Venerdì mattina nel corso di un sopralluogo la pm Tiziana Siciliano ha detto che «con certezza si può dire che il punto di origine dell’incendio si localizza in un letto» ma che ad ora non è possibile dire quale sia stato «l’innesco vero e proprio».

L’RSA è nota come la “Casa di riposo dei Coniugi” e si trova in via dei Cinquecento, vicino a corso Lodi, nel quartiere Corvetto. Ha posti letto per ospitare fino a 210 persone, ma al momento dell’incendio al suo interno ce n’erano circa 160. Le sei persone morte, cinque donne e un uomo, avevano tra i 69 e gli 87 anni. Sembra che due di loro si trovassero nella stanza a partire dalla quale si è sviluppato l’incendio, mentre le altre sarebbero morte per aver inalato il fumo.

L’incendio ha riguardato principalmente il primo dei tre piani dell’edificio. La strada è stata chiusa al traffico, e nelle prime ore della mattina è arrivato sul posto il sindaco di Milano, Beppe Sala.

La Casa di riposo dei Coniugi è di proprietà del Comune di Milano ed è gestita dalla cooperativa Proges, che lavora in diverse zone d’Italia. Ospita perlopiù persone anziane non autosufficienti che non hanno bisogno di cure ospedaliere specifiche. L’edificio è disposto su tre piani ed è diviso in 12 nuclei, ciascuno con uno scopo assistenziale specifico (2 nuclei, per esempio, sono dedicati alle persone con il morbo di Alzheimer).