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  • Martedì 4 luglio 2023

La contestata raccolta fondi per il poliziotto che ha sparato a Nahel M.

L'ha lanciata un esponente dell'estrema destra e ha superato 1.400.000 euro, ma in molti ne mettono in dubbio la legalità

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Una raccolta fondi a sostegno alla famiglia del poliziotto di Nanterre incriminato dopo aver sparato contro Nahel M., la cui morte ha innescato le grandi proteste di questi giorni in Francia, ha superato 1 milione e 400 mila euro. È stata avviata sulla piattaforma GoFundMe da Jean Messiha, esponente dell’estrema destra francese ed ex portavoce di Eric Zemmour, e sta ricevendo estesissime critiche, con molte richieste che venga sospesa. La raccolta fondi avviata in sostegno della madre di Nahel M. non ha invece superato i 250 mila euro.

Messiha aveva lanciato una prima iniziativa di crowdfunding lo scorso 29 giugno sulla piattaforma francese Leetchi, sulla quale è attiva tra l’altro una seconda raccolta fondi per il poliziotto che ha sparato e che ha raggiunto a sua volta i 61 mila euro. Leetchi richiedeva però una serie di documenti per avviare il finanziamento, tra cui il certificato di matrimonio del poliziotto, e Messiha è dunque passato a GoFundMe.

In meno di tre ore dalla pubblicazione il crowdfunding di Messiha ha raccolto più di 143mila euro con una media di quasi 25 euro a donatore. In quattro giorni ha superato 1 milione e 400mila euro (l’obiettivo era 50mila euro) con più di 72 mila donatori e sta continuando a crescere. Tra chi ha dato dei soldi, almeno un centinaio ha versato una cifra superiore ai 200 euro e la donazione più alta, anonima, è di 3mila euro. In molti hanno scelto di fare la donazione usando degli pseudonimi espliciti come ad esempio «per il rispetto della polizia», o altri invece più polemici: «Jean culas Mélanchon», cioè “Messiha ha fregato Jean-Luc Mélanchon”, il leader della sinistra che si è espresso contro l’iniziativa e contro gli abusi delle cosiddette forze dell’ordine.

A sua volta Messiha ha scritto su Twitter che «i reparti di terapia intensiva saranno riempiti da un afflusso di gauchos in PLS ! Congratulazioni a tutti e viva la Francia!» È un riferimento dispregiativo nei confronti degli esponenti della gauche, cioè della sinistra, che per dei malori conseguenti al successo della sua campagna saranno trasportati in massa in ospedale in posizione laterale di sicurezza, per evitare il rischio di soffocamento. Allo stesso tempo, «con l’eleganza che lo contraddistingue», ha commentato il quotidiano Libération, Messiha ha sottolineato che la campagna di raccolta fondi per la madre di Nahel M. non è andata altrettanto bene, come se fosse in atto una specie di sfida «nauseabonda», dice sempre Libération, che però «non dovrebbe in alcun modo esistere».

La raccolta fondi per il poliziotto è un successo, ma non va ignorato che l’idea sia venuta a Jean Messiha, che sta cercando di usare strumentalmente la vicenda per portare avanti argomenti che appartengono alla sua area politica. Leggendo i commenti di alcuni dei donatori, spiega sempre Libération, «ci sono tutte le ragioni per pensare che la posta in gioco vada oltre la semplice assistenza alla famiglia di un uomo in attesa di giudizio».

Il testo di presentazione della campagna dice: «Sostegno alla famiglia del poliziotto di Nanterre, Florian M. che ha fatto il suo lavoro e che oggi ne paga a caro prezzo le conseguenze. Sostienilo MASSICCIAMENTE e sostieni le nostre forze dell’ordine!». Sulla stessa linea di parte della destra e dell’estrema destra, la raccolta fondi rilancia l’idea che il poliziotto, incriminato per omicidio volontario e attualmente in custodia cautelare, avrebbe fatto solo il suo lavoro. Le immagini del video pubblicato poche ore dopo la morte di Nahel M., e che hanno smentito la prima versione data dalla polizia, mostrano però il poliziotto sparare all’adolescente a bruciapelo in una situazione che anche secondo la procura di Nanterre non sembra soddisfare «le condizioni legali per l’uso dell’arma».

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Jean Messiha è una figura molto popolare in quella che i francesi chiamano “fachosphere”, la comunità online di individui e gruppi dell’estrema destra. È regolarmente invitato su CNews, il canale di notizie multato per incitamento all’odio razziale e che molti definiscono una specie di Fox News francese, ed è molto seguito sui social network. Il link alla sua raccolta fondi è stato ampiamente rilanciato anche dai canali dell’estrema destra e dalle reti del partito di Eric Zemmour. È circolato, infine, su diversi gruppi Facebook della polizia all’interno della quale, come ha spiegato il politologo esperto di sondaggi Jérôme Fourquet, il corporativismo è un valore molto radicato. Il fatto che i detrattori della raccolta fondi ne abbiano parlato parecchio può infine aver paradossalmente avuto un ruolo nel suo successo.

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Diverse persone chiedono da giorni la chiusura della raccolta fondi di Messiha. Alcuni esponenti della sinistra hanno parlato di un’iniziativa «indecente» e l’avvocata Arié Alimi, che ha difeso molte vittime degli abusi della polizia, ha detto che «c’è una taglia sulle vite dei ragazzi arabi e neri». Sono arrivate anche delle richieste esplicite di sospensione a GoFundMe, tra cui quella del segretario del Partito socialista Olivier Faure. Ma non hanno avuto successo. La società statunitense ha spiegato che «per il momento, questa raccolta rispetta i termini di servizio, poiché specifica che i fondi sono destinati al mantenimento della famiglia. Sono stati aggiunti come beneficiari, quindi il denaro andrà direttamente a loro».

La vicenda ha un precedente, che andò però molto diversamente e che lascia, anche in questo caso, aperta la questione se la famiglia del poliziotto potrà alla fine mai avere quei soldi. Nel 2019 l’ex pugile francese Christophe Dettinger, durante le proteste dei “gilet gialli”, venne filmato mentre si scontrava con la polizia. Due giorni dopo si presentò al commissariato per costituirsi e per sostenerlo venne aperta una raccolta fondi sulla piattaforma francese Leetchi che arrivò a più di 145mila euro.

Anche in quell’occasione l’iniziativa fu molto contestata e Leetchi, a fronte di pesanti critiche arrivate da politici, esponenti del governo e sindacati di polizia, aveva infine deciso di sospenderla spiegando che non rispettava i termini di servizio che, tra le altre cose, «vietano qualsiasi incitamento all’odio o alla violenza».

Due anni dopo un tribunale di Parigi aveva dichiarato nullo il contratto concluso da chi aveva lanciato la raccolta fondi per Dettinger con Leetchi. In una nota, il tribunale aveva spiegato che la raccolta promuoveva l’uso della violenza fisica contro la polizia e che, «in senso ampio», era anche destinata a «risarcire le condanne che avrebbero potuto verificarsi in futuro». Anche nel caso della raccolta fondi per il poliziotto quindi potrebbe essere necessaria una valutazione degli obiettivi esplicitamente dichiarati al momento del lancio per determinarne la legalità.

Nel frattempo il collettivo Sleeping Giants, che si occupa di lotta contro l’incitamento all’odio su Internet, ha chiesto a GoFundMe di sospendere urgentemente la raccolta fondi lanciata da Messiha citando i termini di servizio della stessa società e scrivendo su Twitter che per il solo fatto di esistere questa iniziativa alimenta sentimenti di ingiustizia e tensioni.

GoFundMe vieta di utilizzare i suoi servizi con lo scopo implicito o esplicito di promuovere o diffondere contenuti che riflettano, incitino o promuovano comportamenti a sostegno di odio e violenza, ma la piattaforma dice anche che il giudizio su tali contenuti è a sua «esclusiva discrezione». Dice anche, però, che sono vietate raccolte fondi per «la difesa legale di presunti crimini finanziari e violenti».

Sleeping Giants ha fatto poi notare che il beneficiario della raccolta fondi è poco chiaro: “la famiglia”, “Florian M.” e poi “la polizia”. Ha chiesto infine chiarimenti alla piattaforma su come possa garantire che nessuna parte dei soldi raccolti andrà a coprire le spese legali del poliziotto in questione, che è stato accusato di omicidio volontario.

GoFundMe è una piattaforma che consente di creare campagne di raccolta fondi di vario genere in modo gratuito e che applica una commissione a carico dei beneficiari pari al 2,9 per cento più 0,25 euro per donazione. Sulla base di queste indicazioni se la campagna per il poliziotto si fermasse a 1 milione e 400mila euro la piattaforma tratterrebbe un importo pari a circa 60 mila euro.