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  • Lunedì 3 luglio 2023

In Francia le proteste si sono ridotte

Quelle della notte scorsa sono state meno violente, ma si discute molto dell'attacco alla casa di un sindaco

Poliziotti schierati sul viale degli Champs-Elysées, a Parigi. (ANSA/EPA/MOHAMMED BADRA)
Poliziotti schierati sul viale degli Champs-Elysées, a Parigi. (ANSA/EPA/MOHAMMED BADRA)

Nella notte tra domenica e lunedì le proteste per l’uccisione del diciassettenne Nahel M. in Francia sono state meno violente e partecipate rispetto ai giorni scorsi: il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha detto che in tutto il paese sono state arrestate 157 persone, a fronte delle 718 che erano state arrestate nella notte precedente. Lunedì mattina Darmanin ha detto anche che nella notte un vigile del fuoco è morto nella notte nel comune di Saint-Denis, a nord di Parigi, mentre cercava di spegnere un incendio che aveva coinvolto diverse auto in un parcheggio sotterraneo: al momento però non è chiaro se l’incendio fosse stato causato dai manifestanti.

La situazione è stata prevalentemente calma un po’ dappertutto, con solo piccoli scontri tra manifestanti e polizia nelle periferie di Parigi, a Lione e Marsiglia, non paragonabili a quelli di giovedì, venerdì e sabato quando migliaia di manifestanti avevano attaccato le stazioni di polizia di varie città, saccheggiato negozi, incendiato centinaia di veicoli e si erano scontrati con i poliziotti, ferendone in tutto più di 700.

Intanto domenica sera il presidente francese Emmanuel Macron ha presieduto una riunione di emergenza del governo, e ha convocato per martedì più di 220 sindaci delle città in cui ci sono state le principali violenze per per discutere della situazione e di come gestire eventuali nuove proteste.

Tra gli episodi di violenza dei giorni scorsi di cui si sta continuando a discutere molto in Francia ce n’è uno accaduto nella notte tra sabato e domenica a L’Hay-les-Roses, piccola città a sud di Parigi. All’1:30 di notte un gruppo di manifestanti ha attaccato l’abitazione del sindaco, Vincent Jeanbrun, mentre lui si trovava in municipio.

Secondo la procura, un gruppo di persone si è radunato fuori da casa di Jeanbrun, dove si trovavano sua moglie Melanie Nowak e le sue figlie, di 5 e 7 anni. Gli aggressori avevano cercato di sfondare la bassa recinzione attorno alla casa con un’auto e poi l’avevano incendiata.

Cercando di scappare con le figlie dal giardino sul retro, mentre gli aggressori lanciavano fuochi d’artificio e petardi contro di loro, Nowak si è rotta una gamba. È stata ferita anche una delle figlie. Jeanbrun, che ha 39 anni ed è un esponente del partito di centrodestra Les Républicains (I Repubblicani), ha ricevuto molte dichiarazioni di solidarietà e sostegno da politici di tutti i partiti francesi. Domenica sera sia la prima ministra Élisabeth Borne che il ministro dell’Interno Gérald Darmanin sono andati in visita a L’Hay-les-Roses per esprimere la propria vicinanza a Jeanbrun. La procura ha aperto un’indagine per tentato omicidio: per ora non ci sono stati arresti.

– Leggi anche: Il funerale di Nahel M.