L’ex primo ministro australiano Scott Morrison ha ammesso di aver mentito a Macron su una fornitura di sottomarini militari che creò un caso diplomatico nel 2021

Scott Morrison ed Emmanuel Macron nel 2021 (AP Photo/Rafael Yaghobzadeh)
Scott Morrison ed Emmanuel Macron nel 2021 (AP Photo/Rafael Yaghobzadeh)

In un libro di prossima pubblicazione l’ex primo ministro australiano Scott Morrison ha rivelato di aver lavorato segretamente al patto militare anti-Cina firmato dall’Australia nel settembre del 2021 con Regno Unito e Stati Uniti. All’epoca intorno a quel patto militare si creò un caso diplomatico tra Australia e Francia, perché i due paesi avevano già firmato precedentemente un contratto per la fornitura di 12 sottomarini militari convenzionali all’Australia, che Morrison fece improvvisamente saltare: il nuovo patto con Regno Unito e Stati Uniti infatti aveva come obiettivo principale quello di dotare l’Australia di una flotta di sottomarini a propulsione nucleare. Il governo francese perse in quel modo più di 50 miliardi di euro, e definì l’accordo australiano con gli altri due paesi «una pugnalata alle spalle». Il presidente francese Emmanuel Macron accusò Morrison di avergli mentito e mancato di rispetto.

Nel libro sostanzialmente Morrison ammette per la prima volta che Macron avesse ragione, dopo un anno e mezzo in cui aveva sempre negato di averlo tenuto all’oscuro del patto con Regno Unito e Stati Uniti e in cui aveva sostenuto di averlo avvertito per tempo di voler recedere dal contratto con la Francia. In realtà gli inviò una lettera per informarlo solo il giorno prima, e dopo ebbe quella che nel libro ha definito «la notte più insonne» del suo periodo da primo ministro. Il timore di Morrison era che, avvisando la Francia in anticipo, Regno Unito e Stati Uniti si sarebbero potuti sfilare dall’accordo per non creare un incidente istituzionale con la Francia. Morrison ha detto di non essersi pentito della sua scelta «nemmeno per un minuto». Il contenuto del libro di Morrison è stato anticipato dall’agenzia di stampa AFP.