Dove sta contrattaccando l’Ucraina

L'esercito ucraino ha avviato numerose iniziative nella regione di Zaporizhzhia con l'intento di spezzare il fronte, ma ci sono ancora poche notizie ufficiali

Soldati ucraini vicino al fronte a Kreminna, Luhansk, Ucraina (Roman Chop via AP)
Soldati ucraini vicino al fronte a Kreminna, Luhansk, Ucraina (Roman Chop via AP)
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Nella notte tra giovedì e venerdì sono proseguite le iniziative militari dell’esercito ucraino lungo il confine di varie aree dell’Ucraina orientale controllate dall’esercito russo. Non ci sono notizie ufficiali da parte del governo ucraino, che per motivi tattici non dà informazioni sulle proprie attività, ma da numerosi resoconti e informazioni di intelligence sembra che l’Ucraina abbia intensificato le azioni militari, nell’ambito di quella che ormai sembra essere una nuova controffensiva per fare arretrare il fronte verso est e spezzarlo in due parti, rendendo inaccessibile la Crimea a eventuali rinforzi russi.

Gli attacchi condotti dall’esercito ucraino nelle ultime ore si sono concentrati nella regione di Zaporizhzhia, che si trova più o meno a metà del lungo fronte orientale che dalla regione di Luhansk a nord prosegue fino alla Crimea, passando per il Donbass.

La città di Zaporizhzhia è sotto il controllo dell’esercito ucraino, ma buona parte della regione in cui si trova è invece controllata dai soldati russi. Per questo le attività militari ucraine si sono concentrate a Orichiv, città una cinquantina di chilometri a sud-est di Zaporizhzhia che potrebbe rivelarsi strategica per avere un nuovo punto di appoggio per respingere l’esercito russo.

Più in generale, per la sua posizione geografica la regione di Zaporizhzhia è ritenuta ideale per provare a spezzare il fronte. Secondo vari analisti e fonti dell’intelligence degli Stati Uniti, l’esercito ucraino intende spingersi verso sud-est in modo da riguadagnare l’accesso al Mar d’Azov. Così facendo, potrebbe indebolire l’esercito russo soprattutto a ovest verso la Crimea, visto che i rifornimenti dalla Russia diventerebbero più difficoltosi. Non ci sono però notizie ufficiali e in più occasioni il governo ucraino ha fatto intendere che preferisce mantenere riservati i propri obiettivi per non avvantaggiare l’esercito russo nelle proprie decisioni.

Le informazioni disponibili derivano quindi dalle analisi di intelligence, di centri di studio indipendenti e da cosa scrivono alcune fonti russe. Ed è bene ricordare che molte notizie sono controllate e spinte dalla propaganda, comprese quelle fornite dai numerosi blogger russi che seguono la guerra. Sui loro siti e sui loro canali Telegram circolano notizie su una intensificazione degli attacchi ucraini da giovedì sera, con l’impiego di droni e di unità meccanizzate.

Le principali iniziative sono state segnalate lungo una linea di circa 40 chilometri tra Orichiv e Tokmak, città poco più a sud della prima e sempre nella regione di Zaporizhzhia. Lo spostamento verso sud sembra confermare le ipotesi sul tentativo di spezzare il fronte, anche se una iniziativa di questo tipo richiederà tempo ed è piuttosto rischiosa, considerato che l’area è pressoché pianeggiante e non offre molti punti per difendersi dalle posizioni occupate dalla Russia.

Come avvenuto spesso in oltre un anno di guerra, il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha detto che tutte le azioni avviate dall’Ucraina sono state respinte, causando seri danni all’esercito, senza fornire però prove a sostegno delle sue dichiarazioni. L’esercito ucraino nell’aggiornamento di giovedì si è limitato a comunicare che «il nemico continua a essere sulla difensiva» nella regione di Zaporizhzhia e nella confinante regione di Kherson, dove si sta ancora stimando l’estensione dei danni causati dalle inondazioni seguite al danneggiamento della diga di Nova Kakhovka lungo il fiume Dnipro.

L’Ucraina ha lavorato alla preparazione della propria controffensiva per buona parte della stagione fredda, assicurandosi di avere nuove armi e munizioni da parte dei paesi occidentali che la sostengono. L’esercito ha ricevuto aiuti e formazione da parte degli Stati Uniti e di diversi altri paesi della NATO, soprattutto per imparare a utilizzare i lanciarazzi statunitensi HIMARS e i carri armati Leopard 2, forniti in buona parte dalla Germania.