Cosa si dice di “The Idol”

È una delle serie più attese del 2023 e uscirà in Italia lunedì: da chi ha visto le prime puntate a Cannes però sono arrivate molte critiche

(TheWeeknd/YouTube)
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Nella notte tra il 4 e il 5 giugno andrà in onda negli Stati Uniti la prima puntata di The Idol, una nuova serie di HBO molto attesa che era stata presentata al Festival internazionale del cinema di Cannes la scorsa settimana e che in Italia verrà distribuita da Sky e Now dal 5 giugno. Stando ai manifesti promozionali, The Idol racconta la «storia d’amore più viscida della storia di Hollywood»: quella fittizia tra la popstar Jocelyn, interpretata da Lily-Rose Depp, la figlia dell’attore Johnny Depp, e il più vecchio e inquietante proprietario di night club Tedros, interpretato da Abel Tesfaye, il cantautore e produttore discografico meglio noto come The Weeknd. La serie è stata creata da Tesfaye insieme allo sceneggiatore e produttore Reza Fahim e a Sam Levinson, regista e produttore noto per aver ideato la serie di grande successo Euphoria. Oltre ai due protagonisti, nel cast ci sono altri nomi abbastanza noti, tra cui quelli del cantante Troye Sivan e di Jennie Ruby Jane, della band k-pop Blackpink, alla sua prima esperienza come attrice.

Data la fama di Levinson e dei due protagonisti The Idol è una delle serie più attese del 2023. Secondo le premesse, avrebbe dovuto essere una versione ancora più oscura, folle e osé di Euphoria, che aveva avuto grande successo sia di pubblico che tra i critici raccontando i drammi di un gruppo di adolescenti della provincia americana. Molti commentatori però hanno parlato generalmente male delle prime puntate presentate in anteprima a Cannes, descrivendo The Idol come una serie poco ispirata e troppo incentrata sulla volontà di scioccare gli spettatori, soprattutto attraverso l’estrema sessualizzazione del personaggio di Jocelyn.

Parte del problema sollevato da alcuni critici sembrerebbe risiedere nella storia accidentata della produzione della serie stessa. Le riprese di The Idol sono iniziate nel novembre del 2021: i creatori e sceneggiatori erano fin da subito Tesfaye, Fahim e Levinson, ma la regista principale era inizialmente Amy Seimetz, nota per aver girato film indipendenti capaci di esplorare in profondità la psiche umana. Secondo un reportage estremamente dettagliato uscito su Rolling Stone a marzo, Seimetz immaginava la serie come la storia di «una piccola star travagliata che cade vittima di una figura predatoria all’interno del proprio settore e lotta per riottenere il controllo sulla propria vita».

Rolling Stone racconta che Seimetz si trovò da subito a lavorare in condizioni molto difficili, con un budget particolarmente basso rispetto al tipo di lavoro che ci si aspettava facesse e dovendo lavorare in autonomia quasi totale, dato che Levinson era impegnato con la seconda stagione di Euphoria e Tesfaye aveva poco tempo da dedicare al set tra un concerto e l’altro. Nell’aprile del 2021, quando mancavano poche scene da girare, HBO annunciò che le riprese erano state messe in pausa e che la serie sarebbe stata ripensata quasi totalmente, modificando il cast e la troupe e facendo molto più spazio alla visione di Tesfaye e Levinson.

Secondo le fonti anonime della rivista di settore Deadline, uno dei problemi era che Tesfaye riteneva che la serie stesse adottando «una prospettiva troppo femminile». Anche Rolling Stone ha scritto che il cantante è stato la causa principale dei cambiamenti apportati alla storia, perché «voleva abbandonare la “lente femminista” attraverso cui veniva raccontata».

Dopo la pausa, Levinson ha riscritto e in larga parte rigirato tutte le scene di The Idol. Secondo un membro del team di produzione che ha parlato con la condizione dell’anonimato a Rolling Stone, la nuova versione della serie «assomiglia al genere di fantasia perversa che qualsiasi uomo tossico potrebbe crearsi pensando a questa storia». Alla serie sarebbero state aggiunte un gran numero di scene di nudità e contenuti sessuali precedentemente assenti.

La storia di The Idol ora racconta sempre di Jocelyn, una giovane pop star che sta cercando di rimettere in carreggiata la propria carriera dopo aver avuto un crollo emotivo in seguito alla morte della madre, che l’aveva accompagnata all’inizio della carriera e tenuta relativamente all’oscuro dei lati più problematici della celebrità. Ispirata a personaggi come Britney Spears, Miley Cyrus ma anche Madonna da giovane, Jocelyn ha grossi problemi legati al consumo di droghe e per via del rapporto con i media: nel primo episodio, per esempio, comincia a circolare online una foto della sua faccia coperta di sperma. In questo momento di fragilità Jocelyn si avvicina a Tedros, da cui si sente sessualmente e romanticamente attratta nonostante sia chiaramente una figura poco raccomandabile e con tratti manipolatori.

HBO ha difeso la serie dalle critiche dicendo che si tratta di «uno dei propri programmi originali più entusiasmanti e provocatori» e che il team «si è impegnato a creare un ambiente di lavoro sicuro, collaborativo e rispettoso, e ha apportato cambiamenti creativi che riteneva fossero nel migliore interesse sia della produzione che del cast e della troupe».

Lily-Rose Depp ha difeso i creatori della serie e le tante scene audaci che ha interpretato, dicendo che «non le interessava partecipare a qualcosa di puritano» o che «non mettesse alla prova me stessa e gli spettatori». Commentando la serie a Cannes, Levinson ha detto di essere consapevole di «star facendo una serie provocatoria». Tesfay ha detto invece che lui e Levinson amavano l’idea di poter realizzare «una favola oscura e contorta sull’industria musicale», ma soprattutto di creare una serie «che facesse incazzare la gente».

Le prime due puntate mostrate a Cannes sono state effettivamente molto criticate da vari critici: la critica più comune è che si tratti di una serie colma di scene di sesso talmente frequenti e gratuite da risultare più pigre che scandalose, e che perda completamente l’occasione di raccontare qualcosa di interessante, innovativo o effettivamente provocatorio sul mondo delle celebrità di cui dovrebbe parlare.

Caspar Salmon sul Daily Beast ha scritto che è «uno show codardo» e «orribilmente brutto», che fa volontariamente esprimere le posizioni più controverse sui rapporti di genere nel mondo dello spettacolo ai propri personaggi femminili. «Levinson finisce per dare una dimostrazione dello stesso squallore di cui dovrebbe parlare la serie», scrive Salmon. «Nella scena più disgustosa della serie, il personaggio di Tesfaye, chiamato Tedros Tedros, chiede a Jocelyn se si fida di lui. Lei risponde: “No”, cosa che Tedros Tedros interpreta come il momento giusto per soffocarla con un panno, tagliando giusto un foro per respirare al livello della bocca con un coltello». Al contempo, sembra che a Tesfaye non sia riservato lo stesso trattamento che viene riservato a Depp, e che la telecamera si soffermi molto raramente sul suo corpo anche in momenti di intimità sessuale in cui avrebbe senso mostrarlo.

«C’è un mondo in cui The Idol sarebbe stato un successo: la storia di una star che ha appena perso la persona a lei più vicina, che viene usata da tutti intorno a lei come una vacca da mungere, che è il bersaglio di predatori desiderosi di approfittare della sua vulnerabilità. C’è un mondo in cui quella storia prevedibile ma divertente potrebbe dare il meglio di sé, ma quella versione di The Idol non è scritta da Sam Levinson, né è diretta da lui. La versione di Levinson di The Idol è ossessionata dal sesso, superficiale e spesso dolorosamente prevedibile, almeno dai primi due episodi», ha scritto invece Therese Lacson su Collider.

Secondo la recensione di Peter Debruge su Variety «la sceneggiatura sembra calcolata per ingannare il pubblico facendogli credere di star osservando come funziona Hollywood, quando gran parte della serie è fatto di cliché pacchiani e porno soft». Il risultato, a suo parere, è poco più che «una sordida fantasia maschile».