La NASA vuole dare una mano a studiare gli UFO

In una conferenza ha invitato il governo degli Stati Uniti a raccogliere e analizzare meglio i dati, con un approccio più scientifico

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Un gruppo di lavoro della NASA incaricato di studiare i “fenomeni aerei non identificati” (UAP, quelli che spesso sono chiamati UFO, cioè oggetti volanti non identificati) ha fatto sapere di non aver trovato elementi che indichino avvistamenti legati ad attività extraterrestri nella quasi totalità delle segnalazioni analizzate. Le poche restanti continuano a essere inspiegabili e su queste non possono essere escluse operazioni militari segrete – interne od ostili –, attività aliene per quanto molto improbabili o più semplicemente illusioni ottiche al momento della registrazione delle immagini.

Le notizie sulle analisi svolte finora sono state fornite nel corso di una conferenza organizzata mercoledì dalla NASA, alla quale hanno partecipato rappresentanti di varie istituzioni del governo. Un responsabile del Dipartimento della Difesa, per esempio, ha detto che su circa 800 casi raccolti negli ultimi 27 anni, solamente qualche decina continua a essere senza spiegazione. La quantità di avvistamenti e segnalazioni è inoltre aumentata negli ultimi anni, soprattutto grazie alla maggiore presenza di telecamere, smartphone e altri sistemi di ripresa.

Negli Stati Uniti si era parlato molto di UFO in seguito a una audizione al Congresso organizzata nella primavera dello scorso anno. Erano stati mostrati alcuni video, per lo più già noti e in circolazione da anni, e c’erano state conferme da parte del governo sulla necessità di approfondire le conoscenze su questi fenomeni. L’audizione si era rivelata nel complesso alquanto deludente, come lo era già stato un rapporto diffuso nell’estate del 2021, nonostante indicasse l’esistenza di alcune decine di segnalazioni rimaste senza spiegazione.

Lo scorso anno la NASA aveva organizzato un proprio gruppo di lavoro, non tanto con l’obiettivo di risolvere i fenomeni misteriosi, ma di offrire consigli e linee guida su come migliorare gli avvistamenti in modo da avere dati più affidabili sui quali svolgere le analisi. Lo stesso Dipartimento della Difesa aveva segnalato di non avere risorse adeguate per indagare alcune delle segnalazioni ricevute.

In linea generale, con “oggetto volante non identificato” viene indicato qualsiasi fenomeno osservato nel cielo che non può essere spiegato, per esempio a causa del modo in cui viaggia un oggetto o per via della sua forma. Se analisi e approfondimenti permettono di spiegare che cosa si è osservato, l’UFO smette di essere tale e assume altre definizioni.

Possiamo quindi dire che gli UFO esistano senza implicare che esistano gli alieni e che quegli oggetti non identificati siano frutto delle loro tecnologie. Nonostante ciò, ormai da molto tempo “UFO” è diventato per molti un sinonimo per indicare le astronavi aliene. Intorno a queste convinzioni sono nate organizzazioni, talvolta perfino culti, che indicano gli avvistamenti UFO come una prova dell’esistenza di forme di vita aliene e della loro presenza sulla Terra.

In realtà gli avvistamenti non sono presi in considerazione solo da chi li ritiene senza dubbio una manifestazione aliena. I governo li valutano perché potrebbero portare alla scoperta di minacce per la sicurezza nazionale o di nuove tecnologie sviluppate in ambito militare o civile.

Molti avvistamenti derivano dai sistemi utilizzati in ambito militare, ma sono quasi sempre a bassa definizione e difficili da interpretare. Ciò deriva dal fatto che radar e telecamere sono progettate e tarate per rilevare specifici obiettivi e oggetti, con forme e caratteristiche note. Il gruppo di lavoro della NASA ha consigliato di impiegare strumentazioni più adeguate e di mantenere un approccio più scientifico, soprattutto nella produzione di studi e ricerche da condividere con altri gruppi.

Nel corso della conferenza è stato portato l’esempio di “GOFAST”, uno dei video più discussi registrato dalla Marina militare statunitense nel 2015. Mostra un oggetto che sembra accelerare molto rapidamente, con modalità e traiettorie non compatibili con quelle dei veicoli volanti conosciuti. Fenomeni come questo, hanno ricordato i relatori, possono essere spiegati con alcune conoscenze matematiche e di ottica. Secondo i loro calcoli, l’oggetto nel video stava viaggiando a circa 60 chilometri orari, ma a causa della posizione dalla quale è stato ripreso sembrava si muovesse molto più rapidamente in cielo.

Un altro video, che mostra tre oggetti che sembrano muoversi avanti e indietro rimanendo a mezz’aria, era stato analizzato e discusso negli scorsi anni da esperti e semplici appassionati. Analisi più approfondite hanno consentito di concludere che gli oggetti erano in realtà tre aeroplani che volavano in circolo in attesa di ricevere l’autorizzazione per compiere un atterraggio all’aeroporto.

Tra i video ancora senza spiegazione ne è stato mostrato uno ripreso da un drone lo scorso anno in un’area del Medio Oriente (non ci sono informazioni più precise sul luogo) dove si vede un oggetto sferico che si muove velocemente a mezz’aria. Un’ipotesi è che si tratti di un pallone sonda per le rilevazioni atmosferiche finito alla deriva, ma per ora non ci sono elementi per confermare questa circostanza.

La conferenza di mercoledì è stata comunque una anticipazione in attesa di un rapporto che sarà preparato sempre dal gruppo di lavoro della NASA. Dovrebbe essere reso pubblico entro la fine di luglio, ma conterrà soprattutto consigli e raccomandazioni alle istituzioni statunitensi per migliorare i sistemi di rilevazione e ripresa, organizzare attività di studio più coerenti e applicare alle analisi un approccio più scientifico, in modo da avere un metodo condiviso e comune. Per stessa ammissione dei relatori all’evento, saranno comunque necessari molti anni prima di avere sistemi più adeguati per gli avvistamenti.

Nel complesso il governo degli Stati Uniti sembra essere comunque orientato a un approccio più trasparente sugli avvistamenti, anche se difficilmente ciò farà ridurre le numerose ipotesi del complotto che circolano intorno agli UFO. Molte segnalazioni hanno comunque spiegazioni banali, come ha raccontato l’ex astronauta Scott J. Kelly durante la conferenza. Una volta mentre stava pilotando un Grumman F-14 Tomcat, un aereo da combattimento supersonico, l’ufficiale a bordo con lui gli segnalò di avere visto un UFO. «Non l’avevo visto – ha raccontato Kelly – quindi siamo tornati indietro. Siamo andati a vedere che cosa fosse. Saltò fuori che era Bart Simpson, un palloncino».