Cos’è questo “liceo del Made in Italy”

Il governo ne parla da mesi e adesso lo ha inserito in un disegno di legge, ma di sostanza ce n'è poca

Una classe del liceo Newton di Roma (Cecilia Fabiano/ LaPresse)
Una classe del liceo Newton di Roma (Cecilia Fabiano/ LaPresse)
Caricamento player

Mercoledì sera il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge con una serie di misure che avrebbero come obiettivo «la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy». Tra queste ce n’è una di cui si è già discusso a più riprese negli ultimi mesi, soprattutto perché molto pubblicizzata dal governo, fin da prima del suo insediamento: introdurre un cosiddetto “liceo del Made in Italy”. Viene chiamato così anche nei comunicati ufficiali del governo, che con questa iniziativa dice genericamente di voler «promuovere le conoscenze e le abilità connesse all’eccellenza dei prodotti e della tradizione italiana».

Il disegno di legge è la prima occasione in cui questa proposta assume qualche concretezza, anche se siamo ancora in una fase preliminare. Il testo dovrà essere approvato dalle due camere e potrebbero volerci mesi, ma nel frattempo la sua prima versione è circolata tra politici, funzionari e giornalisti. Alcuni giornali e siti specializzati ne hanno diffuso qualche dettaglio che permette almeno di capire le intenzioni del governo oltre gli annunci.

L’enfasi con cui è stata presentata in varie occasioni la proposta e il nome che le è stato dato potrebbero far pensare a un nuovo tipo di istituto; in realtà non dovrebbe nascere un nuovo indirizzo liceale al pari di quelli già esistenti, come il classico e lo scientifico, ma ci sarà più che altro una modifica all’indirizzo già esistente delle Scienze umane con “opzione economico sociale”. Nella pratica sarà aggiunta qualche materia al corso di studi attuale, e solo per gli ultimi tre anni, mentre nei primi due non sono previste modifiche. Nella prima bozza del disegno di legge si parla di “economia e gestione delle imprese del Made in Italy”, “modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare”, “Made in Italy e mercati internazionali”. Nel disegno di legge il governo prevede di far partire il corso di studi così modificato dall’anno scolastico 2024/2025.

Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, a sinistra, insieme a quello delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, alla Camera dei deputati (Roberto Monaldo/LaPresse)

Il disegno di legge prevede anche l’istituzione di una Fondazione denominata “imprese e competenze”, che dovrebbe avere il compito di promuovere la collaborazione tra le aziende e il cosiddetto liceo del Made in Italy, con l’obiettivo di favorire l’inserimento nel lavoro degli studenti che escono da quel corso di studi.

Le altre principali misure previste dalla legge, tutte sullo stesso tema, prevedono la creazione di un fondo nazionale da un miliardo di euro per investimenti sul Made in Italy, il rifinanziamento di alcuni incentivi per l’imprenditoria e l’istituzione di una giornata nazionale del Made in Italy da celebrare ogni anno il 15 aprile, nell’anniversario della nascita di Leonardo da Vinci.