Il partito nazionalista di sinistra Sinn Féin ha vinto le elezioni locali in Irlanda del Nord

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La vicepresidente del Sinn Féin Michelle O’Neill con due candidati del partito a Magherafelt, in Irlanda del Nord (Charles McQuillan/ Getty Images)

Il partito nazionalista di sinistra Sinn Féin ha vinto le elezioni amministrative locali che si sono tenute giovedì 18 maggio in Irlanda del Nord: i candidati del Sinn Féin hanno vinto in 144 dei 462 comuni in cui si votava, 39 in più di quelli in cui il partito vinse alle ultime elezioni locali, nel 2019. Il Partito Unionista Democratico (DUP), fino all’anno scorso il partito nordirlandese più influente, ha invece vinto in 122 comuni (lo stesso risultato delle ultime elezioni). Il terzo più votato è stato il Partito dell’Alleanza (APNI), di orientamento centrista, anch’esso con risultati migliori rispetto al voto di quattro anni fa.

La vittoria del Sinn Féin alle elezioni locali è considerata molto significativa soprattutto perché l’anno scorso il partito aveva ottenuto la maggioranza dei seggi in parlamento per la prima volta nella storia del paese. Nelle precedenti elezioni amministrative era sempre stato il DUP, di destra e unionista, a ottenere la maggioranza dei voti.

La situazione politica dell’Irlanda del Nord è condizionata dalle storiche tensioni tra i partiti nazionalisti, che sono favorevoli alla riunificazione con l’Irlanda, e gli unionisti, favorevoli invece a rimanere nel Regno Unito. Negli ultimi anni il Sinn Féin è stato piuttosto abile a distanziarsi dalla questione dell’unificazione per puntare invece su altre questioni, come sanità, disoccupazione e aumento del costo della vita. Al tempo stesso secondo vari analisti la perdita dei consensi del DUP è legata soprattutto alla Brexit, che ha creato vari ostacoli burocratici alle aziende britanniche che esportavano merci verso l’Irlanda del Nord e disagi per la popolazione locale: il DUP è uno stretto alleato dei Conservatori britannici e aveva sostenuto l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

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