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  • Martedì 9 maggio 2023

Un attacco israeliano su Gaza ha ucciso 12 palestinesi

Tra cui tre importanti leader del gruppo Jihad Islamico: le autorità israeliane hanno diffuso un'allerta per un possibile attacco in risposta

L'abitazione di uno dei leader del Jihad Islamico uccisi nell'attacco israeliano, a Gaza (ANSA/EPA/MOHAMMED SABER)
L'abitazione di uno dei leader del Jihad Islamico uccisi nell'attacco israeliano, a Gaza (ANSA/EPA/MOHAMMED SABER)

Nella notte tra lunedì e martedì c’è stato un vasto attacco aereo israeliano in varie zone della Striscia di Gaza, in cui 15 palestinesi sono stati uccisi e più di 22 sono stati feriti. La stima è del ministero per la Salute palestinese, che opera in Cisgiordania. Tra i morti ci sono tre importanti leader del Jihad Islamico, gruppo militare e politico che opera soprattutto nella Striscia di Gaza ed è ritenuto un’organizzazione terroristica da alcuni paesi occidentali, inclusi gli Stati Uniti. La Striscia di Gaza è un territorio al confine tra Israele ed Egitto, dal 2007 controllato dal gruppo radicale Hamas.

L’esercito israeliano ha fatto sapere che nell’attacco, compiuto con aerei da caccia ed elicotteri, sono stati colpiti dieci luoghi, tra cui abitazioni dei leader del gruppo e strutture militari in cui l’esercito sospettava che venissero costruite di nascosto armi. Nel pomeriggio l’esercito israeliano ha compiuto un altro attacco aereo, a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, in cui secondo il ministero per la Salute palestinese sono state uccise altre due persone.

I leader del Jihad Islamico uccisi fanno parte della brigata al Quds, il braccio armato del gruppo: sono Khalil Bahitini (comandante della brigata nella città di Gaza e nel nord della Striscia di Gaza), Tareq Ezzaldin (tra i comandanti delle operazioni in Cisgiordania, la fascia di territorio che Israele occupa in parte dal 1967 e che i palestinesi rivendicano come propria), e Jihad Ghannam (comandante della brigata nel sud della Striscia di Gaza). Secondo l’esercito israeliano, Bahitini sarebbe stato uno dei più importanti leader del gruppo, e tra i principali responsabili dei lanci di razzi verso Israele del mese scorso.

Il Jihad Islamico ha commentato l’attacco dicendo che oltre ai tre comandanti del gruppo sono state uccise anche le loro mogli e alcuni dei loro figli, e che «tutte le possibili risposte ai crimini dell’occupazione sono sul tavolo». In vista di un possibile attacco in risposta da parte del Jihad Islamico, le autorità israeliane hanno diramato uno stato d’allerta per gli abitanti del sud del paese, sono stati aperti i rifugi sotterranei anti-missile e sono state chiuse tutte le scuole.

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