Le indagini sugli abusi sessuali di un maestro di religione a Milano

Era stato arrestato a fine marzo nella materna dove insegnava, e ora le segnalazioni arrivate alla procura sono almeno trenta

La sede del tribunale di Milano (LaPresse - Mourad Balti Touati)
La sede del tribunale di Milano (LaPresse - Mourad Balti Touati)
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A fine marzo un maestro di religione di 35 anni era stato arrestato per violenza sessuale su minori in flagranza di reato, cioè mentre lo stava commettendo. A circa un mese dall’arresto, avvenuto in una scuola materna della periferia settentrionale di Milano, la procura è andata avanti con le indagini e sono arrivate almeno trenta segnalazioni di presunti abusi sessuali dell’insegnante, non solo nella scuola in cui era stato arrestato ma anche in altri, sempre a Milano.

Come ha ricostruito Sandro De Riccardis su Repubblica, le indagini erano iniziate lo scorso mese quando una bambina aveva raccontato a una maestra della scuola di «giochi» e «coccole» con il maestro. Lei l’aveva riferito a una collega che poi aveva fatto irruzione nella classe durante l’orario di lezione del maestro, notando un suo rapido e sospetto allontanamento dai bambini. Dopo quell’episodio le maestre avevano avvertito la dirigenza scolastica, che aveva a sua volta espresso i propri sospetti al Comune e alla procura.

Nel giro di poco il Nucleo tutela donne e minori della polizia locale, coordinato dalle procuratrici Rosaria Stagnaro e Letizia Mannella, avevano messo la scuola sotto sorveglianza con microcamere, confermando i sospetti sulle violenze sessuali. Le immagini registrate dalle forze dell’ordine mostravano il maestro che palpeggiava i bambini fin dall’inizio della lezione, e la procura aveva ordinato subito l’arresto in flagranza di reato.

Inizialmente i casi di abusi emersi erano quattro, tutti nella scuola materna in cui il maestro insegnava al momento dell’arresto, poi nelle settimane successive sono arrivate altre segnalazioni alla procura, anche di bambini e bambine di altre scuole. Il maestro, scrive sempre Repubblica, era assunto con un contratto a tempo determinato e prima aveva insegnato in altri cinque istituti. Il Comune ha precisato di averlo selezionato tra quelli ritenuti idonei dal Servizio per l’insegnamento della religione cattolica dell’Arcidiocesi di Milano.