Dove sono le statue più alte del mondo

Alte fino a 180 metri, ce ne sono di moderne, antiche, ammirate e criticate, e denotano un certo spirito competitivo tra paesi

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La “statua dell’unità” a Kevadiya, India, il 31 ottobre 2018 (AP Photo/Ajit Solanki)
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A Tabasco, una piccola cittadina messicana nello stato di Zacatecas, è stato inaugurato il “Cristo de la Paz”, una statua di Gesù alta 31 metri. Non è l’unica di questo genere in Messico, ma ha attirato attenzioni sulla stampa nazionale perché è diventata la più alta di questo genere nel Paese. E perché supera di un metro anche l’altezza della statua di Gesù più famosa al mondo: il “Cristo Redentore” di Rio de Janeiro, in Brasile, che è alto 30 metri se si esclude il piedistallo di 8 metri.

Delle varie liste di opere umane che spiccano sulle altre per una qualche misura, quella delle statue più alte del mondo è tra quelle aggiornate con maggiore frequenza. In generale a contendersi questo primato a livello nazionale e internazionale ci sono decine di statue simili che, soprattutto tra quelle al di sotto dei 100 metri di altezza, spesso si differenziano l’una dall’altra per un metro o anche meno, oltre che per il gusto estetico di chi le ha costruite.

Attualmente la statua più alta del mondo si trova a Kevadiya, in India, nello stato del Gujarat. Intitolata “Statua dell’unità” e inaugurata nel 2018, è alta 182 metri (240 con il piedistallo) e raffigura il leader politico indiano Sardar Patel, primo vicepremier dell’India e leader del movimento che nel 1947 portò all’indipendenza del paese dall’Impero britannico.

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Due elicotteri lasciano cadere dei petali sulla “Statua dell’unità” durante l’inaugurazione a Kevadiya, India, il 31 ottobre 2018 (AP Photo/Ajit Solanki)

È una statua in bronzo, costata 29,9 miliardi di rupie, cioè più di 350 milioni di euro, e la costruzione fu decisa nel 2013 dal primo ministro Narendra Modi, all’epoca capo del governo dello stato del Gujarat. Per avere un’idea, è alta quasi il doppio della Statua della Libertà di New York (piedistallo incluso) e cinque metri più della torre Hadid, o torre Generali, il grattacielo “storto” di 44 piani nella zona di CityLife a Milano. A volte, per comprendere meglio la maestosità di questi monumenti, sono più efficaci le foto scattate da particolari angolazioni.


Oltre che nettamente più alta di qualsiasi altra statua al mondo, la “Statua dell’unità” è anche una delle poche variazioni rispetto al soggetto più frequente: una divinità. Infatti, raffigurano Buddha sia l’attuale seconda statua più alta del mondo, in Cina, sia la terza, in Myanmar, entrambe completate nel 2008.

Quella cinese si trova a Lushan, una contea nella provincia dell’Henan, vicino a Pingdingshan, ed è una statua ricoperta di strati di rame alta 128 metri (208 con il piedistallo e la struttura che fanno da base). È chiamata “Buddha Zhongyuan”, cioè Buddha della Pianura Centrale, l’ampia area in cui sorge. In inglese è più conosciuta come Spring Temple Buddha (“Buddha del Tempio della Sorgente”), perché sorge nell’area di un grande tempio vicino alle sorgenti termali Tianrui. È una statua del Buddha Vairocana, una delle sue diverse raffigurazioni: non rappresenta cioè il personaggio storico Siddharta Gautama ma una delle sue qualità.

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Il “Buddha della Pianura Centrale” a Lushan, in Cina, il 28 marzo 2015 (Gary Todd/Wikimedia)

La terza statua più alta del mondo raffigura invece il Buddha storico, secondo l’iconografia codificata dalle scuole buddiste. Sorge nel Maha Bodhi Ta Htaung, un luogo di culto vicino alla città di Monywa, in Myanmar, ed è chiamata “Laykyun Setkyar”. Completata in 12 anni, è alta circa 116 metri (130 incluso il piedistallo) ed è vicina a un’altra statua di Buddha, in posizione distesa.

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La statua di Buddha “Laykyun Setkyar” a Monywa, in Myanmar, il 6 agosto 2010 (McKay Savage/Wikimedia)

Le molte altre statue alte del mondo tendenzialmente non superano un’altezza di cento metri, a parte alcune eccezioni. In Giappone l’“Ushiku Daibutsu”, una statua di un Buddha venerato nell’amidismo, costruita nei primi anni Novanta a Ushiku, nella provincia di Ibaraki, arriva a 120 metri se si include la struttura di circa 20 metri su cui poggia.

In generale le statue di Buddha sono non soltanto le più numerose, ma anche quelle più antiche. E confermano l’inclinazione a erigere questi monumenti già in età premoderna, secondo una rappresentazione iconica del corpo di Buddha riscontrabile sia in bassorilievi che in sculture a tutto tondo diffuse fin dal I-II secolo d.C. (si ritiene che per i primi sei secoli dopo la morte di Siddhartha Gautama, nel V secolo a.C., le rappresentazioni fossero invece perlopiù evitate).

– Leggi anche: Chi ha inventato il volto di Buddha?

Il “Buddha gigante di Leshan” fu costruito in Cina tra il 713 e l’803 d.C., durante la dinastia Tang, scolpendo una scogliera rocciosa tra il fiume Min e il fiume Dadu, nella provincia del Sichuan. È alto 71 metri ed è ancora una delle statue più alte del mondo, oltre che la più alta in pietra di Buddha. Due statue di Buddha ancora più antiche, costruite intorno al 570 e al 618 il d.C. e giunte fino all’epoca contemporanea in buono stato di conservazione, erano scolpite nella roccia nella valle di Bamiyan, in Afghanistan. Furono distrutte nel 2001 per motivi ideologici dai talebani, perché considerate raffigurazioni di idoli e quindi contrarie alla legge islamica.

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Il “Buddha gigante di Leshan” nel Sichuan, in Cina, il 22 giugno 2006 (China Photos/Getty Images)

Tra quelle più alte al mondo, le statue che non raffigurano una divinità sono una minoranza: i soggetti sono personaggi storici, oppure figure umane immaginarie ritenute adatte a simboleggiare determinati valori o concetti. Di conseguenza, essendo di solito più recenti, costruite più liberamente e senza seguire un’iconografia di riferimento molto ampia, sono anche le statue riguardo alle quali tende a emergere più facilmente un giudizio estetico (spesso negativo).

Uno dei monumenti più alti al mondo è una statua in acciaio, bronzo e rame che si trova a Mosca e raffigura Pietro I “il Grande”, zar dell’Impero russo dal 1682 al 1725. È alta 98 metri e fu inaugurata nel 1997, commissionata dal sindaco Yuri Luzhkov in occasione del trecentesimo anniversario della fondazione della marina militare dell’Impero, istituita da Pietro il Grande. Di questa statua, realizzata dallo scultore russo Zurab Cereteli e da molti considerata una delle più brutte del mondo, si parlò negativamente e a lungo fin dall’inaugurazione.

«Questioni di gusto a parte, i moscoviti erano scettici sull’intero progetto: perché rendere omaggio a Pietro il Grande, che detestava Mosca e trasferì la capitale a San Pietroburgo?», scrissero gli autori della guida Lonely Planet in un’edizione del 2012. Circolò inoltre il sospetto che Cereteli avesse riutilizzato un modello diverso, una statua di Cristoforo Colombo, limitandosi a sostituire il soggetto centrale. Lui respinse le insinuazioni, ma un’altra sua statua in bronzo e acciaio, alta 110 metri, intitolata “Nascita del Nuovo Mondo” e inaugurata nel 2016 a Porto Rico, ad Arecibo, presenta una certa somiglianza con quella di Pietro il Grande.

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La statua di Pietro il Grande a Mosca, in Russia, il 14 ottobre 2017 (Jens Kalaene/dpa-Zentralbild/ZB)

Un’altra statua molto alta e molto citata per le critiche ricevute al momento della realizzazione è la più nota opera pubblica costruita dal Mansudae Art Studio, un laboratorio artistico della Corea del Nord. È una statua di bronzo a Dakar, in Senegal, alta 53 metri, commissionata nel 2003 e consegnata nel 2010, intitolata “Monumento al Rinascimento africano”. Fu criticata dall’opinione pubblica e dalla comunità musulmana per la parziale nudità della donna ritratta e perché le figure umane non avevano per niente le fattezze della popolazione africana. Lo studio intervenne per correggere i lineamenti dei volti della statua, ma il risultato finale non fu comunque molto apprezzato.

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Il “monumento al Rinascimento africano” a Dakar, in Senegal, il 24 febbraio 2012 (EPA/NIC BOTHMA)

L’ambizione di superare o anche soltanto avvicinarsi all’altezza della statua più alta del mondo – la “Statua dell’unità” in India, alta 182 metri – richiede tempi e risorse tali da ridurre di fatto la quantità di paesi e amministrazioni in grado di intraprendere un’opera del genere o disposte a farlo. Ciononostante, quell’altezza potrebbe effettivamente essere superata da almeno due statue in fase di costruzione: una nel Maharashtra, su un’isola poco lontana da Mumbai, dedicata al maragià del Seicento Shivaji, che da progetto dovrebbe essere alta 212 metri; e un’altra ad Ayodhya, nell’Uttar Pradesh, in India, dedicata al dio indù Rama, che potrebbe superare i 220 metri.

Senza competere a questi livelli, esistono comunque ambizioni che si misurano con raffigurazioni specifiche e record locali o regionali relativamente più facili da battere, come dimostra il caso della “corsa” alla statua di Gesù più alta dell’America Latina.

Oltre che assecondare sentimenti pubblici di devozione o ammirazione verso i soggetti raffigurati, la costruzione di queste statue è generalmente motivata da altre esigenze e viene considerata un investimento. Spesso le statue servono ad attirare il turismo, non soltanto religioso, come peraltro ha detto di aspettarsi il sindaco della piccola città messicana di Tabasco Gil Martínez riguardo al “Cristo de la Paz”. Ed è una considerazione che ha ancora più valore nel caso di città altrimenti prive di grandi attrazioni turistiche.

In passato un altro paesino messicano nello stato di Zacatecas, Zóquite, nel comune di Guadalupe, si era fatto notare per la bizzarra decisione di un parroco di commissionare la realizzazione di una grande statua di Gesù bambino per la chiesa del paese. Il risultato di quel lavoro, una statua alta 6,5 metri e pesante circa 800 chilogrammi, fu peraltro oggetto di meme e prese in giro sui social per una certa somiglianza tra il soggetto raffigurato e il musicista inglese Phil Collins.

La statua del “Cristo de la Paz” eretta a Tabasco, il cui costo stimato nel 2020 era di 13 milioni di pesos (circa 655 mila euro), è al momento la più alta statua di Gesù in Messico: 31 metri. Le altre più alte sono il “Cristo Roto” (28 metri) a San José de Gracia, nello stato di Aguascalientes, il “Cristo Rey” (23 metri) a Los Álamos, nella municipalità di Tijuana, in Baja California, e il “Cristo de las Noas” (22 metri) a Torreón, nello stato di Coahuila.

Sebbene il “Cristo de la Paz” sia stato descritto dalla stampa messicana come la statua di Gesù più alta dell’America Latina, poiché più alta del “Cristo Redentore” di Rio de Janeiro, esiste almeno un’altra statua di Gesù in Brasile quasi completata e già visitabile che è più alta. È il “Cristo protettore”, una statua di cemento e acciaio alta 37,5 metri (senza piedistallo), costruita a Encantado, un paese da circa 20 mila abitanti nello Stato del Rio Grande do Sul, circa 150 chilometri a nord-ovest di Porto Alegre.

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La statua del “Cristo protettore” in costruzione a Encantado, in Brasile, il 20 aprile 2021 (Buda Mendes/Getty Images)