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  • Venerdì 7 aprile 2023

L’eccezionale espulsione di due deputati Democratici dalla Camera del Tennessee

Avevano protestato vivacemente contro le armi da fuoco dopo la strage in una scuola elementare a Nashville

Jones, Johnson e Pearson (i tre con le braccia alzate) dopo l'espulsione dei due deputati (AP Photo/George Walker IV)
Jones, Johnson e Pearson (i tre con le braccia alzate) dopo l'espulsione dei due deputati (AP Photo/George Walker IV)
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La Camera dello stato del Tennessee, negli Stati Uniti, ha espulso giovedì due deputati del Partito Democratico che nei giorni precedenti avevano interrotto una sessione legislativa per chiedere che fossero approvate nuove leggi sul controllo e il divieto di vendita delle armi da fuoco. Le proteste dei due Democratici (Justin Jones e Justin J. Pearson, a cui si era aggiunta la loro collega Gloria Johnson) erano avvenute dopo la strage compiuta in una scuola elementare di Nashville la settimana scorsa, in cui una persona di 28 anni aveva ucciso sei persone, di cui tre bambini.

L’espulsione dei Democratici Jones e Pearson, che sono due giovani deputati afroamericani, è stata votata dall’ampissima maggioranza Repubblicana della Camera statale. Per espellere un deputato sono necessari i due terzi dei voti della Camera, e i Repubblicani ne hanno 75 su 99, più di tre quarti. Formalmente, l’espulsione è avvenuta perché i due deputati avrebbero tenuto un «comportamento inappropriato» nella protesta dei giorni precedenti. Era stata messa ai voti anche l’espulsione di Gloria Johnson, che però non è passata per un voto. Johnson è bianca, e lei stessa ha detto che il voto favorevole nei suoi confronti «potrebbe avere a che fare con il colore della mia pelle».

L’espulsione è stata commentata con toni piuttosto enfatici dalla stampa nazionale: il Washington Post l’ha definita per esempio un «atto storico», perché nonostante non sia stata la prima della storia politica locale è la prima votata da un solo partito (i Repubblicani in questo caso) contro membri del partito avversario (Democratici). Per lo stesso motivo il New York Times l’ha descritto come «un atto punitivo eccezionale», mentre la CNN ha parlato di una «sessione parlamentare incredibilmente carica a livello emotivo, segnata da intensi scambi verbali interrotti da fischi e slogan urlati dagli spettatori».

Dopo la strage nella scuola elementare di Nashville, centinaia di persone avevano protestato per chiedere nuove leggi sul controllo delle armi da fuoco e sul divieto delle armi automatiche e semiautomatiche, cioè le più pericolose. Per giorni, i manifestanti – molti dei quali studenti o genitori con i loro bambini – avevano protestato a Nashville, occupando pacificamente l’ingresso dell’edificio della Camera statale, che è comunque aperto al pubblico.

La risposta del governatore dello stato, il Repubblicano Bill Lee, e della Camera a maggioranza Repubblicana era andata però in senso contrario alle richieste dei manifestanti: negli ultimi giorni i Repubblicani del Tennessee hanno approvato una serie di nuove leggi che aumentano le misure di sicurezza attorno alle scuole, senza però modificare le leggi sul possesso delle armi, che anzi sono state rese più permissive anche di recente.

La settimana scorsa, alle proteste contro le armi da fuoco si erano simbolicamente uniti anche i tre deputati Jones, Pearson e Johnson, che nel corso di una sessione legislativa si erano alzati in piedi e con un megafono avevano cominciato a intonare slogan contro le armi. Era seguita un po’ di tensione tra i deputati Repubblicani e quelli Democratici.

Pochi giorni dopo, la maggioranza Repubblicana ha espulso dalla Camera Jones e Pearson, salvando invece Johnson (sette Repubblicani hanno votato con i Democratici a suo favore). Nel dibattito che aveva preceduto il voto, alcuni Repubblicani avevano accusato i tre Democratici e i manifestanti pacifici fuori dall’aula di voler incitare un’insurrezione.

È la terza volta dalla fine della Guerra civile americana (che si è conclusa nel 1865) che dei deputati vengono espulsi dalla Camera statale del Tennessee. Nel 1980 era stato espulso un deputato accusato di corruzione, e nel 2016 era stato espulso il capogruppo della maggioranza perché era stato accusato di molestie sessuali. In entrambi i casi, le votazioni erano state largamente bipartisan.

È comunque possibile che Jones e Pearson torneranno relativamente a breve alla Camera: l’espulsione non vieta loro di ricandidarsi, e inoltre i loro sostituti ad interim devono essere scelti dalle autorità elettorali delle contee in cui sono stati eletti. È quindi probabile che le autorità elettorali sceglieranno Jones e Pearson per ricoprire ad interim i loro stessi seggi, e che poi i due si ricandidino di nuovo quando saranno convocate le elezioni suppletive.