Ci sarà un Commissario per la siccità

È previsto in un decreto approvato giovedì dal Consiglio dei ministri, insieme a nuove assunzioni nella pubblica amministrazione

(ANSA/JESSICA PASQUALON)
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Giovedì il Consiglio dei ministri ha approvato l’istituzione di un Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica, che dovrà occuparsi della realizzazione degli interventi indicati da una nuova “cabina di regia” che si occuperà nei prossimi mesi dei problemi legati alla siccità in Italia. La decisione è contenuta in un decreto in risposta alle numerose richieste delle ultime settimane per un problema crescente, che sta già avendo numerose conseguenze sull’agricoltura e non solo.

Il Commissario sarà scelto e nominato nei prossimi giorni e rimarrà in carica fino alla fine dell’anno, con la possibilità di una proroga fino alla fine del 2024. Al momento il governo non ha fornito molti altri dettagli, limitandosi a elencare in un breve comunicato stampa le attività che intende svolgere nei prossimi mesi, le riportiamo testualmente:

• regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche che rinvia al modello del PNRR;
• aumento dei volumi utili degli invasi;
• possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta di acque meteoriche per uso agricolo entro un volume massimo stabilito;
• riutilizzo delle acque reflue depurate per uso irriguo;
• introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.

Oltre a occuparsi della realizzazione dei nuovi interventi, il Commissario avrà il compito di coordinare le attività delle regioni, in particolare per quanto riguarda le politiche per ridurre e razionalizzare il consumo di acqua. Dovrà inoltre valutare le iniziative per la pulizia e la manutenzione degli invasi e dei bacini per la conservazione dell’acqua.

Oltre al decreto sulla siccità, il Consiglio dei ministri ha anche approvato un decreto-legge per il «rafforzamento della capacità amministrativa» delle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento renderà possibili fino a 3mila nuove assunzioni, la maggior parte delle quali nelle forze di sicurezza come Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza. Il restante riguarderà soprattutto i ministeri e le attività legate al PNRR.