Uno dei più famosi musei di Berlino sarà parzialmente chiuso fino al 2037

È quello che contiene l'altare di Pergamo, considerato uno dei punti più alti della scultura antica occidentale


L'altare di Pergamo ospitato dal Pergamon Museum (Wikimedia)
L'altare di Pergamo ospitato dal Pergamon Museum (Wikimedia)
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Il Pergamon Museum, uno dei musei più famosi di Berlino nonché uno dei più importanti al mondo fra quelli che ospitano reperti archeologici, ha annunciato che il 23 ottobre di quest’anno chiuderà per urgenti lavori di ristrutturazione. Una parte del museo dovrebbe riaprire fra quattro anni, nel 2027, ma diversi giornali tedeschi hanno stimato che il Pergamon Museum riaprirà completamente soltanto nel 2037, cioè fra 14 anni.

È estremamente raro che un museo così importante rimanga chiuso così a lungo. I lavori di ristrutturazione erano previsti da tempo e la direzione del museo ha raccontato più volte in passato quanto siano complessi e delicati, ma l’annuncio ha comunque raccolto diverse critiche. Il quotidiano conservatore Die Welt, per esempio, l’ha definito «un fallimento causato da una pianificazione carente».

Il Pergamon Museum deve il suo nome al cosiddetto altare di Pergamo: una struttura a porticato che faceva parte di un tempio dedicato al dio Zeus costruito nel secondo secolo a.C. a Pergamo, nell’odierna Turchia orientale. All’epoca Pergamo era una delle città più fiorenti del mondo: il tempio in onore di Zeus venne costruito dopo una vittoria militare della città contro una tribù di Celti, che occupava una regione poco distante. La base dell’altare ospita una serie di sculture così raffinate che fin dalla loro scoperta, a fine Ottocento, sono considerate uno dei punti più alti raggiunti dall’arte antica occidentale.

La sala che ospita l’altare in realtà è già chiusa dal 2014 per lavori di ristrutturazione che riguardano il tetto, l’impianto di riscaldamento e le finestre: l’altare e le sue statue sono così delicate che non si possono spostare, quindi sono coperte da allora da teli e impalcature. I lavori di ristrutturazione alla sala dell’altare dovevano concludersi nel 2019, ma ci sono stati parecchi ritardi e ora il museo prevede che la sala e tutta l’ala intorno, quella nord, sarà la prima a riaprire, nel 2027.

Alcune sculture del lato ovest dell’altare: rappresentano una battaglia fa gli dei dell’Olimpo e alcuni esseri mostruosi chiamati “giganti” (Wikimedia)

Riaprirà soltanto nel 2037 invece l’ala sud del Pergamon Museum, quella che per esempio ospita una gigantesca collezione di 270mila pezzi provenienti dal Medio Oriente: su tutti una ricostruzione parziale della porta di Ishtar, una delle porte di ingresso della città vecchia di Babilonia. Era stata costruita nel VI secolo a.C. e scavata da un archeologo tedesco all’inizio del Novecento.

Il Pergamon Museum ha detto che nei prossimi anni una piccola parte della sua collezione sarà esposta in un edificio più recente del museo, chiamato Panorama, mentre altre opere saranno date in prestito a musei in giro per il mondo. Si stima che in tutto la ristrutturazione del Pergamon Museum costerà circa 1,5 miliardi di euro. Fra le altre cose sarà costruita anche una nuova ala che lo collegherà meglio agli altri musei nei dintorni, come parte di un piano per valorizzare i musei del centro città.

Fin dagli anni Novanta la Turchia sta cercando di fare pressione sulla Germania per ottenere indietro alcuni reperti ospitati dal Pergamon Museum, fra cui il celebre altare. Finora la Germania ha sempre risposto che ai tempi li acquistò regolarmente dall’Impero Ottomano, che comprendeva anche la Turchia e i terreni dove si trovano tuttora gli scavi archeologici dell’antica Pergamo.