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  • Venerdì 31 marzo 2023

Cosa succederà quando Trump sarà messo in stato di fermo

Si dovrà consegnare alle autorità martedì: sarà subito rilasciato, ma sarà un evento a suo modo storico

(AP Photo/Evan Vucci, File)
(AP Photo/Evan Vucci, File)
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Donald Trump sarà il primo ex presidente americano che dovrà affrontare un processo penale, dopo l’incriminazione da parte del tribunale di Manhattan per un presunto pagamento illegale all’attrice di film porno Stormy Daniels. Significa che, per la prima volta nella storia degli Stati Uniti, un ex presidente dovrà essere messo in stato di fermo come succede con tutte le persone sospettate di aver commesso un crimine. Trump sarà rilasciato immediatamente, ma l’evento sarà comunque a suo modo storico, e sarà attentamente osservato negli Stati Uniti.

Trump dovrebbe sottoporsi a tutta la procedura standard delle persone in stato di fermo, ma probabilmente i suoi avvocati contratteranno per ottenere alcuni trattamenti di maggior riguardo, anche in ragione del suo ruolo.

Subito dopo la notizia dell’incriminazione, che è arrivata giovedì sera, gli avvocati di Trump hanno iniziato a contrattare con il procuratore di Manhattan Alvin Bragg le modalità e le condizioni con cui Trump si consegnerà alle autorità (è una pratica comune per i crimini non violenti). Trump si consegnerà alle autorità martedì, ha confermato un rappresentante del tribunale.

Trump in questo momento si trova nella sua residenza di Mar-a-Lago, in Florida, e martedì dovrà andare a New York e presentarsi al tribunale di Manhattan per la sua messa in stato di fermo e per la sua incriminazione formale. Normalmente le persone accusate di crimini come quello di cui è accusato Trump al momento del loro arresto o del loro fermo vengono ammanettate dietro la schiena e portate in tribunale dalla polizia. Quando la persona incriminata è ritenuta poco pericolosa viene ammanettata con le mani davanti, o accompagnata senza manette. Questo passaggio, che si solito avviene davanti a giornalisti e fotografi, si chiama “perp walk”, cioè la sfilata dell’accusato (“perp” è l’abbreviazione di “perpetrator”, la persona accusata di aver commesso il reato).


Uno degli avvocati di Trump ha detto tuttavia che non sarà ammanettato: è possibile piuttosto che sarà fatto entrare in tribunale da un’entrata più appartata.

Trump dovrà però lasciare le sue impronte digitali e fare le foto segnaletiche, il cosiddetto “mug shot”. Da alcuni anni nello stato di New York non è più permesso pubblicare queste foto a meno che non ci siano ragioni esplicite legate alle indagini, per cui è probabile che il “mug shot” di Trump non sarà reso pubblico.

A Trump verranno rese note le accuse contro di lui, che al momento non sono state divulgate. Poi sarà immediatamente rilasciato. Nello stato di New York una persona incriminata di reati non violenti può essere rilasciata immediatamente senza bisogno di cauzione, a meno che ancora una volta non ci siano esigenze particolari.

In tutto questo bisognerà considerare il ruolo del Secret Service, cioè del servizio di sicurezza personale che segue tutti i presidenti e gli ex presidenti: di solito le persone incriminate sono prese in carico dalla polizia, ma in questo caso è probabile che saranno contrattate delle eccezioni per fare in modo che gli agenti del Secret Service rimangano sempre a proteggere Trump.

I media americani hanno anche preso in considerazione la possibilità, in realtà al momento molto remota, che Trump si rifiuti di consegnarsi e decida di rimanere a Mar-a-Lago. Ron DeSantis, il governatore Repubblicano della Florida, ha già detto che il suo stato non «fornirà assistenza a nessuna richiesta di estradizione» da parte delle autorità di New York. Ma questo significherebbe che probabilmente anche DeSantis dovrebbe subire delle conseguenze giudiziarie.