• Mondo
  • Venerdì 24 marzo 2023

Cosa ha detto il capo di TikTok al Congresso degli Stati Uniti

Shou Chew ha insistito sull'indipendenza della piattaforma dal governo cinese, ma diversi parlamentari hanno detto di non credergli

Il CEO di TikTok Shou Chew (AP Photo/Jacquelyn Martin)
Il CEO di TikTok Shou Chew (AP Photo/Jacquelyn Martin)

Giovedì i membri del Congresso degli Stati Uniti hanno interrogato per circa cinque ore e con domande piuttosto insistenti Shou Chew, il 40enne amministratore delegato di TikTok. Nel corso dell’udienza sono stati affrontati temi diversi, primo fra tutti la preoccupazione del Congresso che il social network, di proprietà dell’azienda cinese ByteDance, possa essere o diventare uno strumento del governo cinese – i cui rapporti con gli Stati Uniti sono diventati più tesi negli ultimi mesi – per raccogliere dati sulla popolazione americana, da usare eventualmente in operazioni di spionaggio. Come ha scritto CNN è stata anche «una rara occasione per il pubblico per sentir parlare Chew», che solitamente è molto restio a dare interviste.

Nei giorni scorsi, e dopo circa due anni di discussione su come rendere il trattamento dei dati di TikTok più accettabile per gli Stati Uniti, il presidente Joe Biden era passato a posizioni più rigide: aveva detto che avrebbe proibito del tutto il social network nel paese se l’azienda non fosse stata venduta a un’altra società. Poche ore prima dell’udienza di giovedì il ministro del Commercio cinese aveva fatto sapere che si opporrà fermamente a questa soluzione. Questo ha messo molto in difficoltà Chew, la cui intenzione principale era quella di presentare TikTok come un’azienda privata e indipendente dal governo cinese.

TikTok è da tre anni uno dei social network più scaricati e popolari al mondo, con un miliardo di utenti attivi a livello globale, di cui moltissimi in Europa e negli Stati Uniti. È l’unica piattaforma davvero diffusa in Occidente che appartiene a un’azienda cinese e dato che la Cina è vista dagli Stati Uniti (e in misura minore dall’Unione europea) come un paese ostile, autoritario e poco affidabile, in Occidente c’è chi teme che possa essere utilizzata dal governo cinese per spiare gli utenti, promuovere i propri interessi politici e intromettersi negli affari interni di altri paesi. Nelle ultime settimane Canada, Stati Uniti e alcune istituzioni europee avevano annunciato l’obbligo per i dipendenti pubblici di rimuovere TikTok dai propri smartphone di lavoro.

– Leggi anche: Quanto è pericoloso TikTok?

L’udienza di giovedì a Washington DC è iniziata con un discorso molto duro della deputata repubblicana Cathy McMorris Rodgers, che ha sostenuto che TikTok «vada vietato». Nel suo discorso di apertura Chew ha insistito sul fatto che «lo stesso TikTok non è disponibile in Cina, abbiamo le nostre sedi centrali a Los Angeles e Singapore, e attualmente abbiamo 7mila dipendenti negli Stati Uniti». In risposta a una domanda, ha specificato che «ByteDance non è di proprietà o sotto il controllo del governo cinese», ma «è una società privata». Alcuni membri del Congresso hanno detto a Chew di non credere a queste affermazioni.

Riguardo alle preoccupazioni sull’uso dei dati personali degli utenti, la privacy e la sicurezza, Chew ha dichiarato di aver portato avanti interventi in questa direzione e di avere intenzione di continuare a farlo. Ha aggiunto di non avere «prova del fatto che il governo cinese abbia accesso a questi dati: non ce li hanno mai chiesti e noi non li abbiamo mai forniti». Chew ha anche insistito molto sul fatto che il modo in cui TikTok raccoglie i dati sui suoi utenti e i loro comportamenti non è diverso da quello di molte altre aziende tecnologiche, anche statunitensi.

Chew è stato criticato da alcuni deputati per aver dato risposte evasive e «nebulose» e un membro del congresso ha paragonato la sua udienza a quella avvenuta con l’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg nel 2018, durante il caso Cambridge Analytica.

– Leggi anche: Come era andata con Mark Zuckerberg al Congresso

L’udienza ha toccato poi altri argomenti, come la moderazione dei contenuti e l’impatto dannoso che TikTok avrebbe sui bambini e i giovani che lo usano, secondo alcuni membri del Congresso e parte dell’opinione pubblica. Si è parlato in particolare di video che porterebbero i più giovani ad avere pensieri suicidi o sviluppare disturbi alimentari e comportamenti di autolesionismo. Citando alcuni recenti episodi di cronaca, il repubblicano Gus Bilirakis ha detto a Chew: «la tua tecnologia sta letteralmente portando alla morte». Dopo l’udienza un portavoce di TikTok ha detto alla CNN che il Congresso non era davvero interessato a sentire le risposte di Chew e che la giornata «è stata dominata dalla tribuna politica».