I giornalisti stranieri non sono stati ammessi alla prima seduta del parlamento tunisino

Il parlamento tunisino nel 2019 (AP Photo/Hassene Dridi)
Il parlamento tunisino nel 2019 (AP Photo/Hassene Dridi)

I giornalisti stranieri e di media locali indipendenti non sono stati ammessi alla prima seduta del parlamento tunisino, che si è insediato nella giornata di lunedì e che ha poteri molto limitati in conseguenza della svolta autoritaria di Kais Saied, che fu eletto presidente della Tunisia nel 2019. L’ultima volta era successo nel 2011, quando dopo la cosiddetta “Primavera araba” fu deposto il  presidente Zine El Abidine Ben Ali.

Saied iniziò la sua svolta autoritaria nel 2021, dopo due anni in cui aveva governato con il consenso della maggioranza dei tunisini. Nel luglio del 2021 il presidente aveva sospeso i lavori del parlamento, per poi scioglierlo nel marzo del 2022. Successivamente ha governato per decreto, fino all’approvazione di una nuova Costituzione, che gli garantisce ampi poteri e che ha istituito una nuova legge elettorale che non prevede la partecipazione alle elezioni dei partiti, ma solo di candidati indipendenti. L’affluenza alle prime elezioni che si sono svolte con questa legge, lo scorso dicembre, è stata fra le più basse al mondo e oggi la Tunisia ha un parlamento che non è rappresentativo del paese. Negli ultimi mesi sono stati arrestati, spesso senza accuse formali, almeno dieci oppositori politici, e ci sono state seguite grandi proteste.

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