Bakhmut è quasi totalmente accerchiata dai russi

L'esercito ucraino non sembra intenzionato a ritirarsi, ma la resistenza è sempre più complessa

Un soldato ucraino a Bakhmut (AP Photo/ Evgeniy Maloletka)
Un soldato ucraino a Bakhmut (AP Photo/ Evgeniy Maloletka)
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La piccola città di Bakhmut, nell’est dell’Ucraina, continua a essere al centro dei principali sforzi dell’offensiva russa nel paese: al momento sarebbe quasi completamente accerchiata dai russi. L’esercito ucraino però non sembra avere intenzione di ritirarsi, nonostante rimanga solo una via di accesso alla città.

Nei giorni scorsi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha definito la situazione di Bakhmut «sempre più complicata», mentre il generale Oleksandr Syrsky, comandante dell’esercito ucraino, ha raggiunto le truppe in città per la seconda volta in una settimana per verificare le possibilità di resistenza.

Bakhmut si trova sotto incessante attacco russo da agosto: le operazioni militari delle forze russe sono gestite quasi esclusivamente dal gruppo Wagner, un gruppo mercenario di ex militari ed ex carcerati che è affiliato all’esercito russo. Il gruppo Wagner è guidato da Yevgeny Prigozhin, un imprenditore e politico russo che grazie all’intervento in guerra è diventato uno dei personaggi più influenti della politica della Russia.

Proprio Prigozhin, in un video registrato a pochi chilometri dalla cittadina, ha sostenuto di essere vicino all’accerchiamento completo delle truppe ucraine, a cui ha chiesto di arrendersi. «Le tenaglie si stanno stringendo» ha detto nel video, in cui sono presenti anche alcuni prigionieri ucraini.

Gli annunci di Prigozhin in passato non si sono sempre rivelati attendibili, ma la situazione di Bakhmut è ritenuta molto complessa da ormai una settimana e ci sono segnali di difficoltà nella resistenza. Le limitazioni nell’accesso alla città starebbero complicando i rifornimenti di proiettili di artiglieria a disposizione dei soldati ucraini, che trovano anche sempre meno edifici intatti in cui proteggersi: la città è ormai quasi completamente distrutta dai continui bombardamenti della Russia, che ha impegnato per la sua conquista un numero enorme di uomini e armi.

La città dopo mesi di bombardamenti è quasi completamente distrutta (AP Photo/Yevhen Titov)

Dal punto di vista militare e strategico Bakhmut, che prima della guerra aveva circa 70.000 abitanti, non ha un’enorme importanza: si trova però sulla strada che porta alle più importanti città ucraine di Sloviansk e Kramatorsk, ed è un passaggio obbligato se l’esercito russo vuole avanzare. Inoltre, sarebbe la prima vittoria di un certo rilievo per la Russia in molti mesi, dopo le diverse importanti sconfitte subite in questo anno di guerra. Si trova nella regione di Donetsk, una delle quattro che la Russia ha annesso lo scorso settembre con un referendum illegale, ed è lontana dai due fronti considerati principali della guerra (quello a nord-est e quello a sud).

Al momento comunque l’esercito ucraino sembra intenzionato a difendere la città. Le comunicazioni ufficiali parlano di «attacchi russi respinti» e sarebbero in corso lavori per riparare le strade danneggiate e per riposizionare le truppe, abbandonando solo alcune parti della città.