In Tunisia sono stati arrestati altri due importanti oppositori politici del presidente Kais Saied

(Jaouhar Ben M’barek/Facebook)
(Jaouhar Ben M’barek/Facebook)

Giovedì in Tunisia sono stati arrestatati Jaouhar Ben M’barek e Chaima Aïssa, importanti esponenti del Fronte di Salvezza Nazionale, coalizione politica che raggruppa tutti i principali partiti che si oppongono al presidente Kais Saied, accusato di governare il paese in maniera autoritaria. Sono accusati di essere coinvolti in un complotto per sovvertire l’ordine dello Stato: le stesse accuse erano state mosse nelle scorse settimane nei confronti di una dozzina di altri oppositori di Saied, tra cui politici, giudici, sindacalisti e giornalisti.

Saied è accusato di aver gradualmente dato una svolta autoritaria nel paese negli ultimi tre anni. Nel luglio del 2021 il presidente aveva sospeso i lavori del parlamento, per poi scioglierlo nel marzo del 2022. Successivamente ha governato per decreto, fino all’approvazione di una nuova Costituzione che gli garantisce ampi poteri e che ha istituito una nuova legge elettorale che non prevede la partecipazione alle elezioni dei partiti, ma solo di candidati indipendenti. L’affluenza alle prime elezioni che si sono svolte con questa legge, lo scorso dicembre, è stata fra le più basse al mondo, e oggi la Tunisia ha un parlamento che ha poteri molto limitati.