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  • Mercoledì 22 febbraio 2023

C’è già chi sta scrivendo libri con ChatGPT

E li vende attraverso Amazon, negli Stati Uniti, o li pubblica in modi più tradizionali, in Corea del Sud

Dettaglio dell'illustrazione di copertina dell'ebook autopubblicato "ChatGPT for Fiction Writing" di Nova Leigh, un manuale per scrivere narrativa con il chatbot di OpenAI
Dettaglio dell'illustrazione di copertina dell'ebook autopubblicato "ChatGPT for Fiction Writing" di Nova Leigh, un manuale per scrivere narrativa con il chatbot di OpenAI
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Da anni chi di mestiere traduce libri si preoccupa che presto o tardi le tecnologie di traduzione automatica possano rimpiazzare il proprio lavoro. Da quando c’è ChatGPT, il chatbot di OpenAI che finora si è dimostrato il miglior software in grado di scrivere in autonomia testi complessi, può darsi che anche gli scrittori si sentano minacciati in modo simile. Anche perché c’è già chi sta scrivendo e pubblicando libri usando questo strumento informatico.

Qualche giorno fa il giornalista di Reuters Greg Bensinger ha fatto una ricerca sul Kindle Store americano, la parte di Amazon che vende ebook, e ha trovato più di 200 libri che citavano come autore o come co-autore ChatGPT. In buona parte si tratta di manuali su come usare lo stesso ChatGPT, su come «fare soldi» con ChatGPT o anche su come scrivere un libro con ChatGPT. Ci sono però anche una raccolta di poesie, Echoes of the Universe, Eco dell’Universo, e vari libri per l’infanzia.

Bensinger ha intervistato il co-autore umano di uno di questi libri, un tale Brett Schickler che vive a Rochester, nello stato di New York, e lavora come commerciante. Usando il chatbot di OpenAI Schickler ha scritto un libro illustrato di 30 pagine che si intitola The Wise Little Squirrel: A Tale of Saving and Investing, Il saggio scoiattolino: una storia di risparmio e investimento. Parla di un giovane scoiattolo di nome Sammy che scopre come si risparmia dopo aver trovato un gettone d’oro nella foresta; prima costruisce un salvadanaio a forma di ghianda e poi investe in un commercio di ghiande, con l’obiettivo di comprare un giorno uno strumento per macinarle. Nel corso della storia diventa lo scoiattolo più ricco della foresta e contribuisce al suo sviluppo economico.

Dopo aver scoperto dell’esistenza di ChatGPT «l’idea di scrivere un libro è diventata finalmente possibile», ha raccontato Schickler a Bensinger. Ha realizzato il suo libro in poche ore, a gennaio, dando a ChatGPT istruzioni come «scrivi una storia su un papà che insegna a suo figlio le basi della finanza». Anche per le illustrazioni ha usato una tecnologia di intelligenza artificiale. Poi ha pubblicato il libro con Kindle Direct Publishing, il servizio di Amazon che permette di mettere in vendita sul sito di e-commerce ebook, ed eventualmente libri cartacei, in totale autonomia, senza coinvolgere una casa editrice. Come prezzo per la versione ebook Schickler ha scelto 2 dollari e 99, mentre per quella cartacea (che viene stampata ad hoc copia per copia in caso di un ordine) 9 dollari e 99.

La copertina di “The Wise Little Squirrel: A Tale of Saving and Investing” di Brett Schickler

La copertina di “The Wise Little Squirrel: A Tale of Saving and Investing” di Brett Schickler

A Bensinger, Schickler ha detto di aver guadagnato meno di 100 dollari in un mese dalle vendite di The Wise Little Squirrel: anche se non molto, «abbastanza da spingerlo a comporre altri libri usando il software».

Può darsi che in realtà tra i libri autopubblicati quelli scritti usando ChatGPT siano molti di più. Amazon infatti non impone a chi usa Kindle Direct Publishing di dichiarare un eventuale coinvolgimento di un’intelligenza artificiale: chi l’ha fatto finora l’ha fatto per scelta. Per usare il servizio basta dichiarare che all’interno di ciò che si vuole pubblicare non sono presenti testi di cui non si possiedono i diritti d’autore. Bensinger ha chiesto ad Amazon se abbia intenzione di rivedere le regole di Kindle Direct Publishing riguardo all’uso di software come ChatGPT, ma l’azienda non ha risposto, si è limitata a dire che i libri autopubblicati sulla piattaforma devono «rispettare la proprietà intellettuale».

Con i testi scritti da ChatGPT e le immagini realizzate da software come DALL•E però la questione della proprietà intellettuale è tutt’altro che chiara. Queste tecnologie funzionano grazie a vari sistemi di apprendimento automatico e i testi e le immagini che producono sono realizzati a partire dall’analisi di milioni di testi e immagini già esistenti: per questo può succedere – ed è già successo – che copino.

In Corea del Sud intanto un libro scritto usando ChatGPT è stato pubblicato da una casa editrice tradizionale, Snowfox Books. Dato che ChatGPT non funziona ancora in coreano, il libro oltre che scritto è stato anche tradotto da un software, Papago della società tecnologica sudcoreana Naver. E in questo caso anche l’illustrazione della copertina è stata fatta da un’intelligenza artificiale, Shutterstock AI. Il libro si intitola “45 modi per trovare il senso della vita” e gli spunti dati a ChatGPT per scriverlo gli sono stati dati dal direttore di Snowfox Books, Seo Jin.

 

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Il Korea Economic Daily, un sito di notizie economiche coreane, ha raccontato che ci sono volute sette ore perché fossero scritte le 135 pagine del libro. Papago ha poi impiegato due ore a tradurlo. Successivamente il testo è stato revisionato da un altro software, progettato dal laboratorio di intelligenza artificiale dell’Università di Pusan e da una startup, e fatto per correggere l’ortografia e controllare la grammatica dei testi in coreano.

Nell’editoria sudcoreana si è cominciato a discutere se per libri fatti in questo modo i diritti d’autore dovrebbero essere condivisi dalle diverse società produttrici dei software coinvolti. Park Yong-soo, un dirigente dell’Associazione degli editori coreani, ha detto al Korea Economic Daily che il governo dovrebbe cercare di regolamentare l’uso delle intelligenze artificiali relativamente al diritto d’autore.

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