• Italia
  • Giovedì 16 febbraio 2023

Le chiusure della metro di Napoli per collaudare i nuovi treni

Stanno causando grossi disagi perché avvengono di giorno anziché di notte, ma è un problema che il comune da solo non può risolvere

Un ingresso della stazione Garibaldi della linea 1 a Napoli (Marco Cantile/LaPresse)
Un ingresso della stazione Garibaldi della linea 1 a Napoli (Marco Cantile/LaPresse)
Caricamento player

Nell’ultimo mese a Napoli la linea 1 della metropolitana, cioè quella principale, è rimasta chiusa cinque volte per permettere il collaudo di alcuni nuovi treni che dovranno sostituirne altri vecchi, nell’ambito di un progetto di ammodernamento discusso e atteso a lungo in città. In tre di queste occasioni la linea è rimasta chiusa di mattina, mentre nelle due più recenti, il 9 e il 14 febbraio, è rimasta chiusa dalle 9 alle 17, una fascia oraria in cui il trasporto pubblico è particolarmente utilizzato da chi va al lavoro. Le chiusure hanno causato quindi grossi disagi a decine di migliaia di persone.

Il collaudo dei nuovi mezzi è indispensabile da un punto di vista pratico e legale: serve a farli entrare definitivamente in funzione, ma molte persone si sono lamentate del fatto che avvengano di giorno. Di solito i collaudi di questo genere vengono fatti di notte, per non creare disagi ai passeggeri, o comunque a tarda sera, anticipando l’orario di chiusura della metro. È sempre andata così anche a Napoli, come ha spiegato lo stesso sindaco Gaetano Manfredi, ma in queste settimane non è potuto succedere per problemi legati ai contratti degli operai addetti al collaudo, che chiedono più garanzie.

I collaudatori non dipendono né dal Comune di Napoli né da ANM, la società che gestisce il trasporto pubblico in città: sono dipendenti di Ansfisa, l’agenzia nazionale per la sicurezza di ferrovie e autostrade che ha sostituito dal 2020 l’Ustif, l’ufficio speciale trasporti a impianti fissi. I due enti hanno più o meno lo stesso compito, cioè quello di garantire la sicurezza sui sistemi di trasporto italiani, ma mentre l’Ustif faceva direttamente parte del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ansfisa è un organismo indipendente che fu voluto appositamente dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, nel 2018 (per quanto indipendente, il direttore viene comunque proposto dal ministro delle Infrastrutture).

Ansfisa ha assorbito praticamente tutto dell’Ustif, comprese le risorse economiche e i dipendenti, e qui sta il problema che riguarda la metropolitana di Napoli: in teoria i dipendenti sono entrati in Ansfisa da gennaio del 2022, ma più di un anno dopo non gli è ancora stato fatto il contratto che dovrebbe inquadrarli nella nuova società. Soprattutto, secondo quanto sostengono i sindacati, i contratti di Ansfisa non prevedono il riconoscimento degli straordinari per il lavoro in orario notturno, e i lavoratori si sono quindi rifiutati di lavorare di notte: chiedono innanzitutto che gli venga fatto un nuovo contratto e poi che gli vengano riconosciuti gli straordinari, nel caso debbano lavorare di notte.

Come ha più volte fatto notare l’amministrazione comunale, insomma, il problema non è locale ma nazionale, e potrebbe riproporsi ancora per diverso tempo: al momento sono stati collaudati solo due treni, ma il Comune e ANM ne hanno pronti in tutto 19 da immettere nella rete metropolitana. I collaudi peraltro non sono rimandabili a lungo, per ragioni di sicurezza: i treni vecchi stanno dando sempre più problemi, e anche nelle ultime settimane è successo che la linea 1 restasse bloccata per diverse ore, più giorni, a causa di guasti e malfunzionamenti dei treni.

Anche volendo rimandare i collaudi dei treni nuovi, inoltre, resta il problema che sono necessari controlli sui treni vecchi una volta all’anno, per legge: e questi controlli avvengono con le stesse modalità dei collaudi. Al momento non è chiaro quando il comune abbia in piano di far entrare in funzione i nuovi treni sostituendo progressivamente quelli vecchi. Della nuova flotta ne è entrato in funzione uno solo.

Ansfisa ha detto di aver avviato una contrattazione sindacale con i dipendenti, ma le cose stanno andando a rilento anche perché l’azienda ha cambiato il direttore poche settimane fa per decisione del governo di Giorgia Meloni, e il passaggio di consegne è ancora in corso.

I nuovi disagi causati dai collaudi fatti di giorno si aggiungono a una situazione in cui malfunzionamenti, ritardi e interruzioni sono molto frequenti nella metropolitana di Napoli: anche per questo ci sono molte lamentele. Secondo l’assessore alla Mobilità, Edoardo Cosenza, al momento sulla linea 1 circolano in tutto sette treni, di cui uno solo è nuovo. L’inserimento dei treni nuovi è indispensabile non solo per garantire la sicurezza del trasporto ma anche per aumentarne l’efficienza: la linea 1 è composta da 19 stazioni e i tempi di attesa sono mediamente molto lunghi.

«Con il secondo nuovo treno che immetteremo, l’attesa media scenderà a 10,5 minuti, con il terzo 9 minuti», ha detto Cosenza, spiegando che l’obiettivo a lungo termine è di raggiungere una media accettabile per gli standard delle grandi città europee.