Il primo ministro della Cambogia ha fatto chiudere l’ultimo giornale indipendente del paese

La sede di Voice of Democracy, VOD, a Phnom Penh (AP Photo/Heng Sinith)
La sede di Voice of Democracy, VOD, a Phnom Penh (AP Photo/Heng Sinith)

Il primo ministro della Cambogia, Hun Sen, ha ordinato lunedì la chiusura di Voice of Democracy, conosciuto come VOD e considerato l’ultimo dei media indipendenti del paese. Hun Sen governa la Cambogia dal 1985 e nel corso degli anni l’ha trasformata in un regime autoritario, sciogliendo i partiti di opposizione, limitando la libertà di stampa e rendendo le elezioni una consultazione non democratica, in cui il suo Partito del Popolo non ha rivali.

VOD è una popolare radio e un giornale online, gestito da una organizzazione non governativa, che negli anni si è occupato di corruzione e diritti umani nel paese del sud est asiatico, che ha 17 milioni di abitanti: in particolare ha portato alla luce il proliferare di imprese dedicate alle truffe online, con l’impiego di lavoratori in condizioni di semi schiavitù.

A causare la chiusura da parte del governo è stata la pubblicazione di una notizia riguardo al figlio di Hun Sen, Hun Manet, attualmente capo della segreteria della presidenza e vice comandante delle forze armate. Secondo VOD Hun Manet, che viene indicato come successore designato del padre, aveva firmato un accordo per donare 100mila dollari alla Turchia per l’emergenza provocata dal terremoto di lunedì scorso, senza avere l’autorità per disporre dei soldi pubblici. Hun Sen ha definito la pubblicazione dell’articolo un «attacco alla dignità e alla reputazione del governo» e ha disposto la chiusura, l’ultimo passo verso la soppressione totale della libertà di stampa in Cambogia.

In passato, fra il 2017 e il 2018, erano già stati chiusi i giornali indipendenti Cambodia Daily e RFA (Radio Free Asia), mentre il Phnom Penh Post era stato venduto a una società con sede in Malesia, più vicina al regime di Hun Sen.