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  • Lunedì 13 febbraio 2023

A Berlino hanno vinto i conservatori

La CDU ha ottenuto il suo miglior risultato in città degli ultimi vent'anni, mentre i Socialdemocratici del cancelliere Olaf Scholz il loro peggiore dal secondo dopoguerra

Kai Wegner festeggia i risultati delle elezioni, Berlino, 12 febbraio 2023 (Fabian Sommer/dpa via AP)
Kai Wegner festeggia i risultati delle elezioni, Berlino, 12 febbraio 2023 (Fabian Sommer/dpa via AP)
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Il candidato dell’Unione Cristiano-Democratica (CDU), il conservatore Kai Wegner, ha vinto le elezioni che si sono tenute domenica a Berlino per il rinnovo della Camera dei deputati, il parlamento della città, che è uno dei Lander tedeschi. Per la CDU il 28,2 per cento e i 52 seggi ottenuti ieri sono il miglior risultato degli ultimi vent’anni. Il Partito Socialdemocratico (SPD) della sindaca uscente Franziska Giffey e del cancelliere Olaf Scholz ha subìto invece una pesante sconfitta: per la SPD si tratta del peggior risultato ottenuto in città dal secondo dopoguerra ad oggi.

Non vi è comunque alcuna garanzia che Wegner diventerà sindaco o che la CDU riuscirà a far parte del nuovo governo locale. L’attuale coalizione formata dal Partito Socialdemocratico (SPD), dai Verdi e dal partito di sinistra Die Linke ha infatti mantenuto la maggioranza alla Camera dei Deputati. Tutto dipenderà da come andranno le trattative nei prossimi giorni.

La CDU ha ottenuto circa il 28 per cento dei voti aumentando di dieci punti il risultato delle elezioni del 2021, poi annullate a causa di gravi irregolarità che impedirono a decine di migliaia di cittadini di votare. Al secondo posto sono arrivati i Verdi e la SPD, entrambi al 18,4 per cento.

È risultata in calo anche Die Linke, che ha ottenuto poco più del 12,5 per cento contro il 14,1 del 2021. L’estrema destra nazionalista dell’AfD è salita invece dall’8 al 9 per cento circa, mentre i liberali della FDP non hanno superato la soglia del 5 per cento necessaria per ottenere seggi.

Nonostante i risultati piuttosto netti, non è comunque chiaro chi guiderà ora il governo cittadino. Pur riconoscendo la sconfitta, la sindaca uscente (Giffey della SPD) ha detto che il suo obiettivo era quello di rimanere al governo: «Se avremo la possibilità di guidare un’alleanza cercheremo anche di organizzare una maggioranza politica stabile».

La candidata dei Verdi, Bettina Jarasch, potrebbe però rivendicare la carica di sindaca per sé e un ruolo di primo piano all’interno della possibile futura coalizione. Non ha comunque escluso la formazione di un governo con la CDU, spiegando che il suo partito è pronto e aperto a condurre «serie» trattative a patto che la CDU sia disposta a fare «forti concessioni» in tema soprattutto di ambiente e mobilità. Dopo i risultati, il candidato sindaco della CDU, Kai Wegner, ha detto che il suo partito ha ottenuto un «chiaro mandato di governo» e che inizierà i colloqui esplorativi con le altre forze politiche nelle prossime ore.

I giornali tedeschi e gli analisti politici sono piuttosto concordi nell’attribuire la sconfitta della SPD, che a Berlino ha sempre avuto un grande consenso, a un’amministrazione poco efficace e poco risolutiva rispetto a problemi quali l’aumento degli affitti in città, la cattiva condizione degli edifici scolastici e l’arretratezza dei trasporti pubblici. Come altre elezioni locali, quelle di domenica erano poi viste un po’ come un test per il cancelliere Scholz, la cui popolarità sembra essere in calo anche a causa della risposta, secondo molti debole e indecisa, all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’insoddisfazione per la SPD non avrebbe invece inciso sulla bassa affluenza di domenica. Su quasi 2 milioni e mezzo di cittadini aventi diritto di voto, la partecipazione è stata del 63,1 per cento con un crollo del 12,3 per cento rispetto al 2021. Nel 2021, però, contemporaneamente alle amministrative si erano svolte anche le elezioni federali che, solitamente, attirano più elettori.