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  • Giovedì 2 febbraio 2023

Il Parlamento Europeo ha revocato l’immunità ad Andrea Cozzolino e Marc Tarabella

Su richiesta della procura belga, che indaga sul ruolo dei due parlamentari nella sospetta corruzione da parte di Qatar e Marocco

Andrea Cozzolino e Marc Tarabella (ANSA)
Andrea Cozzolino e Marc Tarabella (ANSA)
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Il Parlamento Europeo ha votato a favore della revoca dell’immunità per l’europarlamentare italiano Andrea Cozzolino e per il belga Marc Tarabella, entrambi del gruppo dei Socialisti e Democratici.

L’immunità garantisce ai parlamentari europei di non essere soggetti ad alcun tipo di indagine, detenzione o procedimento legale, ma può essere revocata in seguito a una richiesta di un’autorità competente di uno stato membro: in questo caso lo hanno chiesto al Parlamento Europeo le autorità giudiziarie belghe, che stanno indagando su Cozzolino e Tarabella nell’ambito del grosso caso di sospetta corruzione al Parlamento Europeo da parte del Qatar e del Marocco.

Di Cozzolino e Tarabella si era parlato molto nelle scorse settimane in relazione alle indagini perché l’assistente del primo, Francesco Giorgi, è una delle quattro persone arrestate, e perché la casa del secondo era stata perquisita. Entrambi avevano già negato pubblicamente un loro coinvolgimento nel caso e si erano detti favorevoli a una revoca dell’immunità per potersi difendere dalle accuse e dalle voci che erano circolate su di loro.

Il processo di revoca dell’immunità era stato avviato il 16 gennaio dopo la richiesta presentata dalla procura federale belga che sta indagando sul caso. Il 31 gennaio era arrivato il parere favorevole della commissione giuridica del Parlamento Europeo, necessario perché si potesse svolgere il voto in aula giovedì 2 febbraio.

L’immunità era già stata revocata automaticamente a Eva Kaili, la ex vicepresidente del Parlamento Europeo indagata per corruzione che è attualmente in carcere. La procedura infatti non è necessaria per chi viene colto in flagranza di reato: la sua posizione era stata ritenuta tale per diverse ragioni, tra cui il fatto che nella sua casa a Bruxelles erano stati trovati e sequestrati sacchi pieni di contanti, contenenti in tutto 150mila euro.