La nave Geo Barents è ripartita dalla Spezia senza venire sequestrata e senza sanzioni nei confronti del comandante

La nave Geo Barents al porto della Spezia (ANSA/LUCA ZENNARO)
La nave Geo Barents al porto della Spezia (ANSA/LUCA ZENNARO)

Martedì pomeriggio la nave Geo Barents di Medici Senza Frontiere è ripartita dal porto della Spezia, dove era attraccata sabato scorso dopo aver violato, apparentemente, il contestato codice di condotta deciso dal governo di Giorgia Meloni. La nave è ripartita dopo due giorni di accertamenti fatti dalla questura della Spezia e richiesti dalla prefettura: nonostante la presunta violazione la Geo Barents non è stata sequestrata e non ci sono notizie di sanzioni nei confronti del comandante.

Mercoledì la nave aveva soccorso due imbarcazioni nel Mediterraneo centrale senza l’autorizzazione esplicita del governo italiano. Il codice di condotta approvato lo scorso dicembre impone di effettuare una sola operazione di soccorso e poi navigare verso il porto assegnato, salvo casi eccezionali in cui bisogna ottenere «indicazioni» dal paese di sbarco, cioè in questo caso l’Italia. Martedì la nave aveva già soccorso 69 persone e aveva ricevuto l’indicazione di dirigersi verso il porto della Spezia, ma durante il tragitto aveva ricevuto notizia di una imbarcazione in difficoltà nelle vicinanze della propria posizione. Mentre si stava dirigendo verso quella imbarcazione ne aveva incontrata un’altra: si era quindi fermata a soccorrere le 61 persone a bordo. Nel primo pomeriggio aveva poi fatto la terza operazione, e aveva raggiunto il porto della Spezia con 237 persone a bordo. In entrambi i casi le autorità italiane erano state informate delle operazioni ma non avevano dato alcuna indicazione esplicita alla Geo Barents.

Per ora il governo non ha dato alcuna spiegazione sull’assenza di provvedimenti.