Il bombardamento con droni a una struttura militare iraniana
Secondo diversi funzionari del governo statunitense è stato ordinato da Israele, che vuole limitare l'attività nucleare del paese
Durante la notte tra sabato e domenica, una struttura militare nella città iraniana di Isfahan è stata colpita da almeno tre droni. Diversi video mostrano il momento delle esplosioni, ma non è possibile determinare quanto grave sia il danno subito dall’edificio, né si sa cosa contenesse, benché sia stato ipotizzato che custodisse alcuni missili da inviare alla Russia. La provincia di Isfahan ospita una grande base aerea e diversi siti nucleari, tra cui Natanz, fondamentale per il programma iraniano di arricchimento dell’uranio.
Il ministro della Difesa iraniano ha detto che soltanto il tetto dell’edificio è stato danneggiato e che nessuno è rimasto ferito, anche se per il momento nessun giornale ha potuto confermare questa informazione in modo indipendente (e il governo iraniano potrebbe avere interesse a minimizzare le conseguenze dell’attacco). Non ci sono certezze nemmeno su chi abbia ordinato l’attacco, ma diversi funzionari del governo degli Stati Uniti che hanno parlato in forma anonima con il Wall Street Journal e con Reuters hanno sostenuto che la responsabilità potrebbe essere di Israele.
L’Iran è stato spesso bersaglio di attacchi con droni da parte di Israele negli ultimi anni, nel contesto di storiche tensioni tra i due paesi. I governi israeliani inoltre hanno più volte dichiarato di essere disposti ad attaccare alcuni obiettivi iraniani, se l’attività diplomatica non fosse stata in grado di frenare i programmi nucleari e missilistici del paese. Anche in Iran un parlamentare, Hossein Mirzaie, ha detto alla tv di stato che ci sono «forti sospetti» che la responsabilità dell’attacco sia di Israele.
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha detto che attacchi di questo genere «non possono influenzare la determinazione e l’intento dei nostri esperti di fare progressi sul nucleare in modo pacifico».
L’attività nucleare è da anni alla base delle tensioni tra l’Iran e i paesi occidentali, in particolare gli Stati Uniti: nel 2015 fu raggiunto lo storico accordo sul nucleare tra alcuni paesi occidentali e l’Iran, che rinunciava a sviluppare la tecnologia per la creazione di un’arma nucleare in cambio della rimozione di alcune sanzioni internazionali imposte sull’economia iraniana. Dopo essere stato cancellato da Donald Trump e dopo vari tentativi di nuove negoziazioni, un accordo sembra oggi molto lontano.
Le relazioni dei paesi occidentali con l’Iran sono anche peggiorate da quando il paese è accusato di fornire alla Russia i droni usati in molti bombardamenti della guerra in Ucraina: l’Iran ha ammesso di aver venduto droni alla Russia, ma sostiene di averlo fatto solo prima che iniziasse la guerra in Ucraina.