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  • Mercoledì 25 gennaio 2023

È stato revocato il secondo giorno di sciopero dei benzinai

Sarebbe dovuto durare fino a giovedì sera, ma è stato ridotto dopo un incontro tra sindacati e governo

(FRANCO SILVI/ANSA)
(FRANCO SILVI/ANSA)
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Lo sciopero dei distributori di carburanti si concluderà oggi – mercoledì 25 gennaio – alle 19 sulla rete ordinaria e alle 22 sulla rete autostradale. Lo hanno deciso le associazioni di categoria Faib-Confesercenti, Fegica e Figisc-Confcommercio, che hanno revocato il secondo giorno dello sciopero che era iniziato martedì dopo un incontro avvenuto in giornata tra i rappresentanti dei sindacati – a cui aderisce circa il 70 per cento dei 22mila distributori attivi in tutta Italia – e quelli del governo.

Lo sciopero era stato proclamato dopo che il 10 gennaio il Consiglio dei ministri aveva approvato una serie di misure sui prezzi del carburante, con l’obiettivo di aumentare la trasparenza sui prezzi decisi dai distributori e contrastare eventuali speculazioni (anche se in realtà il motivo principale dell’aumento dei prezzi era che il governo aveva eliminato del tutto lo sconto sulle accise che era stato deciso mesi fa dal governo di Mario Draghi). Le associazioni dei distributori di carburante avevano per questo accusato il governo di una «vergognosa campagna diffamatoria nei confronti della categoria».

Il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso, aveva convocato i rappresentanti delle associazioni di categoria per discutere di eventuali modifiche alle misure adottate dal governo, tra cui una riduzione delle sanzioni previste per i benzinai che non espongono settimanalmente il prezzo medio dei carburanti nella loro regione.

Nel comunicare la revoca del secondo giorno di sciopero i rappresentanti delle associazioni hanno detto che «le proposte emendative avanzate dal governo al suo stesso decreto non rimuovono l’intenzione manifesta di individuare i benzinai come i destinatari di adempimenti confusi, controproducenti oltreché chiaramente accusatori» e che il secondo giorno di sciopero «lo revochiamo a favore degli automobilisti, non certo per il governo».