In Etiopia i ribelli separatisti del Tigrè hanno iniziato a consegnare le proprie armi al governo centrale, come previsto dall’accordo di pace raggiunto lo scorso novembre

Un combattente separatista del Fronte di liberazione del Tigrè (TPLF) (AP Photo/Ben Curtis, File)
Un combattente separatista del Fronte di liberazione del Tigrè (TPLF) (AP Photo/Ben Curtis, File)

Mercoledì, in Etiopia, il Fronte Popolare di Liberazione del Tigrè (TPLF) ha fatto sapere di aver iniziato a consegnare parte delle proprie armi all’esercito etiope. Il TPLF è il gruppo di ribelli separatisti della regione etiope del Tigrè che ha combattuto per quasi due anni una sanguinosa guerra contro il governo centrale dell’Etiopia: il suo disarmo è una delle condizioni previste dall’accordo di pace raggiunto tra le due parti lo scorso 2 novembre, dopo molte trattative.

L’accordo prevede anche il ripristino dell’invio di aiuti umanitari nel Tigrè, fortemente limitato durante la guerra per volere del governo centrale etiope, e il ritiro dall’area dei soldati inviati dall’Eritrea a sostegno dell’esercito etiope. L’attuazione delle condizioni dell’accordo è supervisionata da una commissione dell’Unione Africana, l’organizzazione intergovernativa che comprende tutti i paesi del continente riconosciuti dalla comunità internazionale. Nel suo complesso, la guerra nel Tigrè ha causato decine di migliaia di morti e milioni di profughi.