Il primo giorno del cessate il fuoco voluto dai russi è stato un fallimento

È entrato in vigore a metà giornata, ma ci sono stati comunque bombardamenti da entrambe le parti del fronte

Una casa colpita da un bombardamento russo a Kherson il 6 gennaio (AP Photo/LIBKOS)
Una casa colpita da un bombardamento russo a Kherson il 6 gennaio (AP Photo/LIBKOS)
Caricamento player

Nella giornata di venerdì il cessate il fuoco temporaneo ordinato dal presidente russo Vladimir Putin in occasione del Natale ortodosso è stato più volte violato in varie aree lungo la linea del fronte, e le forze russe e ucraine si sono accusate a vicenda di aver attaccato per prime. La tregua temporanea è cominciata venerdì a mezzogiorno (le 10 ora italiana) e dovrebbe durare per tutta la giornata di sabato, ma fin dal suo annuncio era stata rigettata dagli ucraini, che l’avevano descritta come un espediente dei russi per riposizionarsi e riarmarsi.

Secondo le testimonianze riportate dai giornalisti sul campo, ci sono stati bombardamenti da entrambe le parti del fronte a Bakhmut, la cittadina nell’Ucraina orientale dove i combattimenti sono da settimane durissimi, e si è parlato di bombardamenti anche attorno alla città di Donetsk, occupata dai russi. Gli ucraini, invece, hanno sostenuto che dopo l’entrata in vigore del cessate il fuoco la Russia abbia bombardato la città di Kramatorsk, e che il bombardamento avrebbe distrutto 14 edifici ma senza fare morti.

Inoltre venerdì mattina, immediatamente prima che entrasse in vigore il cessate il fuoco, i russi avevano bombardato una stazione dei pompieri a Kherson, uccidendo un vigile del fuoco e danneggiando vari edifici.

Fin dal primo pomeriggio di venerdì, le fonti ufficiali russe hanno condannato l’Ucraina per la violazione del cessate il fuoco ordinato da Putin. Ma l’Ucraina non ha mai accettato di interrompere i combattimenti, e anzi fin da giovedì i principali dirigenti ucraini avevano detto piuttosto chiaramente che avrebbero continuato a combattere, ricordando come finora la Russia abbia sempre usato le tregue per riposizionare i propri uomini e riarmarsi.

Il presidente Volodymyr Zelensky, per esempio, ha detto che «tutto il mondo sa che il Cremlino utilizza le tregue per poi riprendere la guerra con maggiore vigore». Anche alcune istituzioni internazionali diffidano della sincerità della tregua russa. Josep Borrell, l’Alto rappresentante per gli Affari Esteri dell’Unione Europea, ha detto venerdì durante una visita in Marocco che la dichiarazione di tregua temporanea della Russia non è credibile: «In assenza di azioni concrete, un cessate il fuoco unilaterale sembra essere un tentativo della Russia di guadagnare tempo per riposizionare le proprie truppe e cercare di migliorare la sua pessima reputazione internazionale».