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  • Giovedì 5 gennaio 2023

Amazon licenzierà 18mila dipendenti in tutto il mondo

È la più grande riduzione di personale tra quelle annunciate negli ultimi mesi dalle grandi aziende tecnologiche

(AP Photo/Robert Bumsted, File)
(AP Photo/Robert Bumsted, File)
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Amazon, la più grande azienda al mondo nell’e-commerce, ha annunciato che licenzierà 18mila dipendenti in tutto il mondo: negli ultimi mesi diverse grandi società tecnologiche della Silicon Valley, come Twitter e Meta, avevano a loro volta annunciato licenziamenti per migliaia di dipendenti, ma quello di Amazon è il più grande in numeri assoluti.

I licenziamenti ad Amazon erano già cominciati negli ultimi mesi dello scorso anno, e da novembre diverse indiscrezioni giornalistiche avevano diffuso la notizia che l’azienda avrebbe licenziato migliaia di persone. Il dato ufficiale però è assai più grande di quanto previsto, dal momento che si parlava di circa 10mila licenziamenti.

La riduzione di personale riguarda esclusivamente i settori che si occupano di vendite e risorse umane e non il personale dei suoi magazzini. In totale Amazon ha circa 1,5 milioni di dipendenti, quindi i licenziamenti incideranno su poco più dell’1 per cento del personale.

Dopo anni di grande crescita quasi ininterrotta, nell’ultimo anno Amazon ha dovuto adeguare la sua struttura societaria a un rallentamento della crescita di tutto il settore delle vendite online, che era aumentato moltissimo durante la pandemia, quando i servizi come quelli di Amazon erano diventati essenziali. Per stessa ammissione di alcuni rappresentanti dell’azienda, in quel periodo il suo allargamento era stato eccessivamente ottimistico, vista la riduzione della domanda successiva alla pandemia.

Negli ultimi mesi Amazon aveva interrotto prima le assunzioni nel settore della vendita al dettaglio, poi in altri, e infine ha iniziato a fare licenziamenti. Sono stati eliminati anche alcuni settori considerati meno profittevoli o più sperimentali.

Licenziamenti di massa di questo genere negli ultimi mesi si sono già visti in grandi società tecnologiche: a novembre Meta, la società che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp, aveva annunciato il taglio di 11mila dipendenti, il 13 per cento della sua forza lavoro complessiva; nello stesso mese anche il social network Twitter aveva annunciato licenziamenti per circa metà dei suoi 7.500 dipendenti, dopo essere stato acquistato dall’imprenditore Elon Musk.

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