Il grosso bombardamento di Capodanno contro una caserma di soldati russi in Ucraina

È avvenuto a Makiivka, nelle regioni occupate dalla Russia, e ci sarebbero decine e forse centinaia di soldati morti

Un HIMARS lanciato a novembre nella regione di Kherson, in Ucraina (EPA/HANNIBAL HANSCHKE)
Un HIMARS lanciato a novembre nella regione di Kherson, in Ucraina (EPA/HANNIBAL HANSCHKE)
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Nella notte tra il 31 dicembre e il 1° gennaio c’è stato un grosso attacco missilistico ucraino contro un edificio che ospitava soldati russi a Makiivka, una città non lontana da Donetsk, nell’oriente dell’Ucraina occupato dalla Russia. L’attacco è stato confermato sia da fonti russe sia da fonti ucraine, che però sono in grosso disaccordo sul numero dei morti: secondo il ministero della Difesa russo sarebbero morti 63 soldati, mentre per gli ucraini i morti sarebbero 400 e i feriti 300.

Per ora è impossibile confermare in maniera indipendente quanto sia stato grosso e distruttivo il bombardamento, ma anche se fossero confermate le cifre fornite dalla Russia sarebbe uno dei singoli attacchi più letali compiuti dalle forze armate ucraine dall’inizio della guerra.

La notizia è stata data inizialmente dalle forze armate ucraine, che pur senza attribuirsene direttamente la responsabilità hanno detto che 400 soldati russi erano morti in un’esplosione a Makiivka. L’attacco è stato poi confermato anche dalla Russia, anche se inizialmente con ammissioni soltanto parziali. Per esempio l’agenzia di stampa russa TASS ha scritto domenica che ci sarebbero stati appena 15 feriti.

Soltanto lunedì pomeriggio il ministero della Difesa russo ha fatto sapere ufficialmente su Telegram che i morti erano 63.

Altre fonti dotate di una certa autorevolezza hanno parlato di un attacco ancora più grosso: Daniil Bezsonov, un funzionario filorusso della regione, ha scritto su Telegram che l’attacco ha provocato «un numero significativo di morti e feriti» e parlato di un’enorme esplosione. Sempre su Telegram Igor Girkin, un ex funzionario dell’intelligence russa che ha avuto ruoli di governo nelle repubbliche separatiste dell’oriente ucraino, noto anche come Igor Ivanovic Strelkov e molto seguito dagli analisti, ha scritto che ci sarebbero «centinaia» di morti.

Sia le fonti russe sia quelle ucraine concordano sul fatto che l’attacco sarebbe stato compiuto contro una scuola professionale che in quel momento era usata come caserma, probabilmente per soldati reclutati di recente. L’esercito ucraino avrebbe usato gli HIMARS, i potenti lanciarazzi forniti dagli Stati Uniti che stanno avendo da mesi un grosso impatto al fronte. Bezsonov ha scritto che l’attacco sarebbe avvenuto proprio intorno a mezzanotte, al passaggio all’anno nuovo, ma questa informazione è impossibile da confermare.

Alcuni analisti rispettati, come per esempio il giornalista Christo Grozev, hanno pubblicato foto dell’edificio completamente distrutto, di cui però non è possibile avere conferme indipendenti.

Secondo le ricostruzioni dei filorussi Bezsonov e Girkin, ad aver reso particolarmente devastante il bombardamento sarebbe il fatto che nello stesso edificio in cui erano alloggiati i soldati erano conservate anche molte munizioni, che sarebbero esplose provocando la totale distruzione della struttura. Entrambi hanno criticato duramente le forze armate russe ritenendole parzialmente responsabili delle gravissime perdite, perché avrebbero acconsentito a un alto numero di soldati di radunarsi nello stesso edificio in una zona che è ampiamente alla portata dei lanciarazzi HIMARS, e poi perché avrebbero commesso l’errore «elementare» di conservare munizioni esplosive nello stesso posto in cui erano alloggiati i militari.

Vari altri blogger e analisti russi solitamente fedeli al regime di Putin in queste ore stanno criticando duramente l’esercito russo per non aver evitato le enormi perdite a Makiivka.

Rob Lee, un analista americano specializzato nella guerra in Ucraina, ha notato come l’esercito russo sarebbe stato costretto a radunare un gran numero di soldati nello stesso edificio perché probabilmente si trattava di reclute, che è difficile disperdere in piccoli gruppi a causa della poca esperienza e della scarsità di ufficiali pronti a comandarle. Ma se sarà confermato che le reclute erano state alloggiate nello stesso edificio delle munizioni, sarà un grosso «fallimento della leadership» russa, ha aggiunto Lee.