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  • Domenica 11 dicembre 2022

Non sappiamo chi sia l’autrice del libro più venduto in Italia nel 2022

È emiliana, scrive con lo pseudonimo di Erin Doom e il suo "Fabbricante di lacrime" è uno dei casi editoriali degli ultimi anni

Una fotografia di Erin Doom con il viso coperto pubblicata sul numero di Vanity Fair in edicola fino al 14 dicembre 2022
Una fotografia di Erin Doom con il viso coperto pubblicata sul numero di Vanity Fair in edicola fino al 14 dicembre 2022
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Sulla copertina del libro più venduto in Italia nei primi undici mesi del 2022 c’è un nome inglese, ma l’autrice di Fabbricante di lacrime, pubblicato da Magazzini Salani, è italiana: Erin Doom è uno pseudonimo. Della sua identità si sanno poche cose, rivelate in rare interviste concesse al telefono: è emiliana, ha meno di 30 anni, si è laureata in Giurisprudenza nel 2021 e il suo nome è Matilde. Forse però la parte più interessante della sua storia non è quella che (almeno per il momento) ha scelto di non far sapere in giro, ma quella che riguarda le modalità con cui è arrivata in cima alle classifiche dei libri più venduti e a vendere i diritti cinematografici del suo romanzo più celebre.

Erin Doom ha cominciato a scrivere narrativa nel 2017, poco dopo aver finito il liceo scientifico, e a pubblicarla su Wattpad, la più usata piattaforma online per autopubblicare storie. È un sito molto seguito da una decina d’anni: la prima persona a ottenere un grande successo lì è stata Anna Todd, l’autrice della serie After, che divenne un bestseller internazionale tra il 2014 e il 2015. Usando il nickname DreamsEater, Doom iniziò a pubblicare a puntate Nel modo in cui cade la neve, il primo romanzo che ha scritto e il secondo a uscire nelle librerie tradizionali per Magazzini Salani, scrivendo di notte. Oggi Wattpad dice che ha ottenuto 6,1 milioni di visualizzazioni, ovvero letture di singoli capitoli.

Il genere narrativo di maggior successo su Wattpad è il romance, cioè il romanzo rosa, e sia Fabbricante di lacrime che Nel modo in cui cade la neve lo sono. Sono però considerati anche “young adult” (letteralmente “giovani adulti”), una categoria editoriale che comprende i romanzi che hanno per protagonisti degli adolescenti e si rivolgono alle adolescenti e agli adolescenti come lettori di riferimento, sebbene spesso siano letti anche da persone adulte che nella lettura cercano principalmente una fonte di svago. Sono infatti scritti con uno stile semplice e accessibile.

Fabbricante di lacrime e Nel modo in cui cade la neve sono simili anche per il tipo di storia che raccontano. Entrambi sono ambientati negli Stati Uniti e hanno per protagoniste ragazze orfane – un luogo comune narrativo ricorrente anche in tanta letteratura classica – che vivono storie d’amore inizialmente travagliate, perché devono in qualche modo vincere la diffidenza e l’apparente ostilità dei ragazzi di cui si innamorano. Il primo capitolo di Fabbricante di lacrime, che ha venduto più di 450mila copie, inizia così:

«Vogliono adottarti.»
Non avrei mai creduto di sentire quelle parole in vita mia.
Lo avevo desiderato così tanto, da bambina, che per un momento ebbi il dubbio di essermi addormentata e di star sognando. Di nuovo.
Eppure non era la voce dei miei sogni, quella.
Era il tono ruvido di Miss Fridge, condito da quel velo di disappunto che non ci aveva mai risparmiato.
«Me?» chiesi in un filo di voce incredulo.
Lei mi guardò con il labbro superiore arricciato.
«Te.»
«Ne è sicura?»
Serrò la penna tra le dita grassocce e la sua occhiata mi fece subito stringere le spalle.
«Ora sei diventata sorda?» latrò infastidita. «O per caso credi che lo sia io? L’aria aperta ti ha forse foderato le orecchie?»
Mi affrettai a scuotere la testa, gli occhi spalancati dallo stupore.
Non era possibile. Non poteva esserlo.
Nessuno voleva i ragazzi adolescenti. Nessuno voleva i grandi, mai, per alcun motivo… Era un dato appurato. Era un po’ come al canile: tutti volevano i cuccioli, perché erano carini, innocenti, facili da addestrare; nessuno voleva i cani che erano lì da una vita.

Anche Fabbricante di lacrime è stato pubblicato inizialmente su Wattpad, sempre a puntate, e a sua volta è stato molto letto sulla piattaforma: nel tempo ha accumulato 1,5 milioni di visualizzazioni. Visto il successo, Erin Doom decise di autopubblicarlo nella sua interezza su Amazon. Chiese a un’editor freelance, Ilaria Cresci, di fare una revisione del testo a pagamento e poi, nel dicembre del 2020, lo rese disponibile sul sito di e-commerce.

Subito molte delle persone che seguivano su Instagram l’account che aveva creato per DreamsEater acquistarono il libro, facendo finire la versione autopubblicata di Fabbricante di lacrime in cima alle classifica dei più venduti di Amazon, che segnala i libri di cui sono state vendute molte copie in poco tempo. Il giorno dopo, ha raccontato Doom in un’intervista con Irene Soave pubblicata ad aprile su Sette, Magazzini Salani la contattò per pubblicare il romanzo in modo tradizionale.

La versione di Fabbricante di lacrime pubblicata nel maggio del 2021 da Magazzini Salani non è molto diversa da quella uscita su Wattpad: sono stati aggiunti solo alcuni dettagli e un ulteriore capitolo. Fin dall’uscita il romanzo ha cominciato a vendere molte copie ed è diventato uno dei libri di cui si parla nel cosiddetto “BookTok”, l’insieme di contenuti condivisi su TikTok che parlano di libri, e che negli ultimi due anni ha avuto una grossa influenza sulle vendite nel mercato editoriale.

A gennaio di quest’anno è uscito anche Nel modo in cui cade la neve e a giugno i diritti cinematografici per Fabbricante di lacrime sono stati acquistati dalla Colorado Film, la casa di produzione cinematografica fondata da Maurizio Totti, Gabriele Salvatores e Diego Abatantuono. Intanto entrambi i romanzi hanno continuato a essere acquistati: in meno di un anno sono state vendute più di 150mila copie anche del secondo.

La schiena di Erin Doom sulla copertina dell’ultimo numero del Libraio la rivista del gruppo GeMS, di cui fa parte anche Magazzini Salani (Il Libraio)

La scelta di anonimato di Erin Doom è stata paragonata a quella di Elena Ferrante, che dal 1992 pubblica libri, anche di grandissimo successo, senza rendere pubblico il suo vero nome. A differenza di Ferrante però Doom si è mostrata possibilista sull’idea di farsi conoscere di più dai propri lettori, presto o tardi, e inoltre è disponibile a farsi intervistare al telefono.

Per ora preferisce mantenere la propria privacy perché vede «i pro e i contro della fama», ha spiegato nell’ultima intervista che ha dato a Vanity Fair, la prima a essere pubblicata insieme a una serie di foto della scrittrice, per quanto il suo volto appaia sempre coperto. Sembra che più di tutto Doom non voglia sovrapposizioni tra la sua vita quotidiana e quella di scrittrice. Solo i suoi editori, i suoi familiari più stretti e alcuni amici sanno che Erin Doom è lei. Sempre parlando con Vanity Fair ha detto di non voler rinunciare alla carriera che vorrebbe intraprendere nell’ambito dei suoi studi universitari.

Dalle domande a cui ha risposto sappiamo anche che il suo genere di lettura preferito è il romanzo distopico (ha citato in particolare 1984 di George Orwell e Fahrenheit 451 di Ray Bradbury) e che non ha mai letto né i libri di Elena Ferrante, né Twilight, una delle più celebri saghe per ragazzi degli ultimi decenni. A proposito del suo pseudonimo invece ha detto di aver scelto “Erin” in quanto «nome di origine irlandese legato alla natura e alla libertà» e “Doom”, la parola inglese che traduce “destino”, perché i protagonisti delle sue storie sono appunto legati da un comune destino. Ad aprile aveva detto che firmerà così anche un terzo romanzo, se ci sarà.