È morta la femminista afroamericana Dorothy Pitman Hughes, una delle fondatrici della rivista “Ms.”

Dorothy Pitman Hughes, a destra, insieme a Gloria Steinem il primo maggio 2014 (Scott Roth/Invision/AP, File, LaPresse)
Dorothy Pitman Hughes, a destra, insieme a Gloria Steinem il primo maggio 2014 (Scott Roth/Invision/AP, File, LaPresse)

È morta a 84 anni la femminista statunitense Dorothy Pitman Hughes, che era stata tra le fondatrici di Ms. magazine, la prima rivista femminista non di nicchia. Huges organizzò anche il primo rifugio per donne vittime di violenza di New York e partecipò alla creazione dell’agenzia della città dedicata al benessere e allo sviluppo dei bambini.

Afroamericana e originaria della Georgia, negli anni Sessanta Hughes militò nel movimento per i diritti civili lavorando insieme a Martin Luther King e Malcolm X. Nel 1968 incontrò Gloria Steinem, un’altra nota femminista americana, che all’epoca stava scrivendo un articolo per il New York magazine: le due diventarono amiche e negli anni successivi girarono per gli Stati Uniti per parlare pubblicamente di questioni di genere e razziali. In particolare la loro collaborazione servì a rendere il femminismo più inclusivo nei confronti delle donne nere, che fino a quel momento erano state tenute ai margini del movimento. Più volte Hughes parlò dei pregiudizi razzisti presenti anche tra le femministe e del modo in cui i privilegi delle donne bianche danneggiavano ulteriormente quelle nere.

Insieme Hughes e Steinem fondarono Ms. e vennero ritratte in una celebre fotografia del 1971 in cui entrambe hanno il pugno alzato: è considerata un simbolo delle lotte femministe degli anni Settanta.

Hughes è morta il primo dicembre a Tampa, in Florida, ma la notizia della sua morte è stata diffusa dalla famiglia solo oggi.

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