La prefettura di Latina ha tolto l’affidamento di 13 centri per migranti alle cooperative della suocera di Aboubakar Soumahoro, dice un sindacato locale


(foto dalla pagina Facebook della cooperativa Karibu)
(foto dalla pagina Facebook della cooperativa Karibu)

La prefettura di Latina ha tolto l’affidamento di 13 centri per migranti alle cooperative gestite dalla suocera del deputato Aboubakar Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo, da settimane coinvolta in un caso giudiziario su possibili irregolarità nella gestione di questi centri. La notizia è stata diffusa dalla Uiltucs di Latina, la sezione locale della UIL che si occupa di turismo, commercio e servizi.

Le due cooperative in questione si chiamano Consorzio Aid e Karibu. Entrambe lavorano prevalentemente nell’accoglienza. Rainews scrive che nei 13 centri in questione lavoravano una trentina di persone. Sulle presunte irregolarità nei centri sta proseguendo l’indagine della procura di Latina: Mukamitsindo è indagata per truffa aggravata, false fatturazioni e malversazione di erogazioni pubbliche. In particolare è accusata di non pagare gli stipendi ai propri dipendenti da molti mesi e di mantenere i centri in condizioni molto al di sotto degli standard richiesti dallo stato.

Soumahoro non è indagato e a quanto si sa al momento non è nemmeno coinvolto nell’indagine, ma nei giorni scorsi si era autosospeso dal suo gruppo parlamentare, cioè quello dei Verdi e di Sinistra Italiana, e aveva detto di avere commesso «una leggerezza» per non essersi interessato di più dei problemi delle cooperative di sua suocera.