A novembre l’inflazione in Italia è rimasta uguale a ottobre, mentre nell’Eurozona è scesa leggermente

(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)
(ANSA/MASSIMO PERCOSSI)

Mercoledì mattina sono stati pubblicati i dati relativi all’inflazione nel mese di novembre in Italia e nella cosiddetta “Eurozona”, cioè in tutti paesi dove si usa l’euro. In Italia, secondo le stime dell’ISTAT, a novembre i prezzi sono saliti dell’11,8% su base annua, un dato pressoché identico a quello di ottobre, quando erano aumentati dell’11,9% (il rialzo più alto dal 1984). L’ISTAT segnala una diminuzione dei prezzi dell’energia, che però rimangono tra i principali fattori dell’inflazione.

Secondo Eurostat, invece, a novembre l’inflazione è scesa mediamente in tutti paesi che compongono l’area dell’euro, passando dal 10,6% su base annua registrato a ottobre al 10%. La situazione varia comunque molto da paese a paese: i paesi baltici continuano a essere quelli dove l’aumento del livello dei prezzi è maggiore (superiore al 20%), a causa della fortissima dipendenza energetica dalla Russia, mentre il paese dove è più contenuto è la Francia (è stato registrato un aumento dei prezzi pari al 7,1% rispetto al novembre del 2021).

In generale il prezzo dell’energia è sceso un po’ ovunque rispetto ai mesi scorsi e questa è una buona notizia che si riflette nei dati generali sull’inflazione. A commento dei dati italiani l’ISTAT fa notare che «se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime, il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi».

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