A Pechino milioni di persone sono tornate in lockdown dopo le prime morti per Covid registrate in Cina in oltre 6 mesi

Un lavoratore a Pechino mentre gira per le strade per affiggere cartelli sulle chiusure di ristoranti e negozi in città (AP Photo/Andy Wong)
Un lavoratore a Pechino mentre gira per le strade per affiggere cartelli sulle chiusure di ristoranti e negozi in città (AP Photo/Andy Wong)

A Pechino, la capitale della Cina, sono state decise nuove chiusure per moltissimi luoghi pubblici e attività commerciali in conseguenza di una risalita dei contagi da coronavirus in tutto il paese. Nei due grossi quartieri centrali di Haidian e Chaoyang, in cui abitano circa 7 milioni di persone, è stato imposto un lockdown. Tra sabato e martedì sono state registrate cinque morti attribuite al COVID-19, le prime in tutta la Cina da aprile. Sono così cominciati test di massa su tutta la popolazione, che la Cina adotta ormai da tempo per contrastare la diffusione dei contagi in base alla sua controversa strategia “zero COVID”: quella che prevede l’adozione di lockdown durissimi e immediati per eliminare del tutto ogni focolaio che si presenti nel paese.

La strategia “zero COVID” in questi anni ha costretto molte città in tutta la Cina a mesi di rigidi lockdwon, mettendo in difficoltà alcuni dei principali centri economici del paese e causando un grosso rallentamento dell’economia. Inizialmente la strategia “zero COVID” era sembrata funzionare e aveva consentito ai cinesi di vivere una vita grossomodo normale: la comparsa di varianti molto contagiose ne ha però reso il mantenimento quasi impossibile.

Domenica in Cina sono stati registrati quasi 25mila casi di coronavirus e ci sono al momento in vaste aree del paese milioni di persone in lockdown o quarantena.