Il TAR del Lazio ha dichiarato inammissibili i ricorsi delle aziende energetiche contro la tassa sui cosiddetti “extraprofitti”

(Sean Gallup/Getty Images)
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Mercoledì il TAR (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio ha dichiarato inammissibili i ricorsi che erano stati presentati da alcune aziende energetiche contro la tassa sui cosiddetti “extraprofitti”: cioè la tassa una tantum decisa alcuni mesi fa dal governo Draghi sugli utili extra delle aziende che producono e distribuiscono energia, gas e petrolio, ottenuti nell’ultimo periodo in conseguenza dell’aumento eccezionale dei prezzi del settore.

I ricorsi erano stati presentati al TAR contro l’atto dell’Agenzia delle Entrate che chiedeva alle aziende di versare la tassa: il TAR li ha però respinti perché la responsabilità della tassa era del decreto legge approvato a marzo del 2022 dal governo Draghi, e non dell’Agenzia delle Entrate, che invece si occupa solo di definire gli aspetti tecnici e le modalità di pagamento, senza stabilire chi debba pagarla e chi no. Per questa ragione il giudice del TAR ha parlato di «inammissibilità del ricorso per difetto assoluto di giurisdizione», cioè non era una decisione di sua competenza.