In Afghanistan i talebani hanno vietato alle donne l’accesso ai parchi di Kabul

Uomini afghani in un parco a Kabul (AP Photo/ Ebrahim Noroozi)
Uomini afghani in un parco a Kabul (AP Photo/ Ebrahim Noroozi)

Giovedì il governo dei talebani ha annunciato un nuovo divieto che impedisce alle donne di entrare nei parchi pubblici e nei parchi di divertimento di Kabul, la capitale dell’Afghanistan, una misura che è stata giustificata con alcune presunte violazioni alle leggi islamiche. Finora le donne potevano accedere ai parchi solo tre giorni alla settimana – domenica, lunedì e martedì – mentre gli uomini potevano andarci gli altri quattro. Secondo il ministero per la Prevenzione dei vizi e la Promozione delle virtù tuttavia in molti parchi venivano violate sia le regole sulla presenza alternata tra uomini e donne, sia quelle sull’obbligo del velo, nel mancato rispetto delle direttive della sharia (l’insieme di princìpi morali e giuridici islamici che i talebani applicano in una forma estremamente radicale).

Adesso le donne non potranno più andare nei parchi di Kabul e non potranno entrare neanche nei parchi di divertimento, dove solitamente le famiglie portano i propri bambini. Per ora il divieto è stato introdotto solo nella capitale, ma è possibile che le restrizioni verranno estese anche ad altre città nel paese.

Quella annunciata giovedì è solo la più recente tra le varie imposizioni introdotte per isolare e segregare le donne da quando i talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan, nell’agosto del 2021. Tra le altre cose, le donne afghane non possono allontanarsi da casa se non accompagnate dai loro mariti o da altri maschi della famiglia e in tutte le occasioni pubbliche sono obbligate dallo scorso maggio a indossare il burqa (cioè l’abito che copre integralmente il corpo). Inoltre, nonostante le promesse dei talebani, la maggior parte delle scuole femminili secondarie, l’equivalente di medie e superiori italiane, è ancora chiusa.

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