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  • Giovedì 10 novembre 2022

Per capire chi controllerà il Senato americano bisognerà aspettare dicembre, forse

Cioè quando ci sarà il ballottaggio in Georgia, ma il risultato in Arizona e Nevada è ancora incerto e può essere decisivo già ora

Raphael Warnock, candidato Democratico per il seggio al Senato della Georgia (Michael M. Santiago/Getty Images)
Raphael Warnock, candidato Democratico per il seggio al Senato della Georgia (Michael M. Santiago/Getty Images)
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L’esito delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti è ancora incerto: se, come ampiamente previsto, la maggioranza dei seggi della Camera andrà ai Repubblicani, per il Senato, dove si votava per il rinnovo di un terzo dei seggi, la situazione è ancora in bilico.

Ci sono due stati, Arizona e Nevada, dove lo scrutinio è ancora in corso e dove si prevede che vinceranno rispettivamente Democratici e Repubblicani (ma i due partiti sono vicini, e nulla è deciso). E c’è la Georgia dove nessuno dei due candidati – il democratico Raphael Warnock e il repubblicano Herschel Walker – ha raggiunto il 50 per cento dei voti e il seggio verrà quindi assegnato con un ballottaggio il 6 dicembre. Warnock ha ottenuto il 49,4 per cento dei voti, mentre Walker il 48,5 per cento.

In questo momento i Repubblicani hanno di sicuro 49 seggi, e i Democratici 48: vincendo almeno un seggio ciascuno tra Arizona e Nevada, i Repubblicani andrebbero a 50, i Democratici a 49. A quel punto il ballottaggio in Georgia diventerebbe decisivo per capire chi controllerà il Senato.

Se infatti vincesse il candidato Democratico, si potrebbe ripresentare la stessa situazione avuta negli ultimi anni, dove i due partiti avevano 50 senatori a testa, ma i Democratici avevano formalmente la maggioranza perché la vicepresidente Kamala Harris ha diritto di voto, in caso di pareggio.

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Tra i seggi contesi che sono stati decisi nelle ultime ore c’è quello dell’Alaska, vinto dai Repubblicani anche se lo scrutinio è ancora in corso e nessun candidato è sicuro di raggiungere il 50 per cento: qui sono infatti due candidati Repubblicani a contendersi il primato, l’attuale senatrice Lisa Murkowski e la sfidante Kelly Tshibaka, sostenuta dall’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Al momento è in leggero vantaggio quest’ultima, con il 44 per cento delle preferenze, ma se nessuno raggiungerà il 50 per cento il vincitore verrà deciso il 23 novembre dopo che saranno stati conteggiati i voti di “seconda scelta”.

Il sistema elettorale dell’Alaska permette infatti agli elettori di indicare tre candidati in ordine di preferenza, indipendentemente dall’appartenenza a un partito o a un altro. Se nessuno dei candidati ottiene più del 50 per cento delle preferenze come prima scelta, quello che arriva in terza posizione viene “eliminato” e i voti relativi alle seconde scelte espresse nelle schede in cui lui è arrivato primo vengono ridistribuiti tra i primi due.

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